Il Palermo sta male fisicamente. Difficile comprendere i problemi di tanta stanchezza già al minuto 60 della ripresa, ma i numeri certificano che qualcosa non va. Il dato più allarmante è il solo tiro verso lo specchio della porta in 60 minuti, che sono i 30 della seconda frazione contro il Cittadella i gli altri 30 contro la Ternana al Libero Liberati. Come se nell’ultima mezz’ora il Palermo smettesse di giocare e lasciasse il pallino del gioco agli avversari. I rosanero smisero di attaccare contro la squadra di Gorini, prima della pausa nazionali, e l’atteggiamento remissivo permise poi ai granata di trovare la rete del meritato vantaggio con Pandolfi.
A Terni, l’interruttore si è spento di nuovo, ancora intorno al quarto d’ora del secondo tempo. Fino al gol di Casasola, il terzo realizzato ai rosanero. Nemmeno l’espulsione di Corrado al minuto 75 ha scosso i siciliani che, anzi, hanno rischiato ancora nei minuti finali di perdere la partita. Solo Brunori, con una giocata da campione, ha rischiato di portare i tre punti a casa con una girata al volo che è uscita di poco alla destra del palo difeso da Iannarilli. Un lampo, in una partita vissuta nella penombra dal capitano, poco assistito dai compagni.
Ne è venuta fuori l’ennesima prestazione a due volti in cui il primo tempo è stato sufficiente e il secondo altamente insufficiente. Ancora un passo falso, l’ennesimo nelle ultime 5 partite di campionato. Due pareggi e tre sconfitte è lo score delle ultime 5 gare. Quello rosanero è il peggior rendimento del campionato al pari di Ternana e Feralpisalò. Solo 2 punti come umbri e lombardi, anche loro dopo due pareggi e tre sconfitte. Quattro gol fatti e sette subiti, esattamente come la Ternana. Prendendo in esame solo le 5 partite contro Spezia (2-2), Lecco (1-2), Sampdoria (1-0), Cittadella (0-1) e Ternana (1-1), il club di viale del Fante sarebbe terzultimo in classifica, dentro la zona retrocessione. La vittoria manca ormai dal 7 ottobre scorso, quando la squadra di Corini si impose per 0-2 a Modena grazie ai gol di Henderson e Mancuso. Da lì in poi il buio e una crisi di risultati e, soprattutto, di gioco.
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