Al Palermo stanno mancando le ali per volare in vetta alla classifica di serie B. Certo il ruolino di marcia fin qui è stato importante: i rosanero sono quarti a quota 20 punti e con una partita ancora da recuperare (l’8 novembre, contro il Brescia). Ma alcuni interpreti stanno chiaramente rendendo al di sotto delle aspettative. In un purissimo 4-3-3, se gli esterni d’attacco funzionano poco, c’è qualcosa da rivedere.
La proiezione offensiva del Palermo funziona più di squadra che nei suoi singoli interpreti. Lo dimostrano i 25 tiri verso la porta nell’ultimo match perso contro il Lecco, i 17 gol fatti in campionato e i 12 marcatori diversi in stagione. Si fa tanto, ma si potrebbe fare molto di più. Lo dicono altri numeri, che invece danno da pensare: Insigne e Di Francesco, gli esterni d’attacco titolari della squadra, sono infatti fermi a quota 2 gol in campionato. E per di più, hanno segnato solo in una partita sulle 8 disputate: contro la Feralpisalò alla quarta giornata. Insigne aprì le danze al 15esimo e all’85esimo l’ex Lecce, alla sua prima presenza in rosanero, chiuse i conti e portò il risultato sul 3-0. In quella che fu la miglior prestazione dei siciliani davanti al proprio pubblico. Sedici presenze in due, otto a testa. E soltanto 2 gol.
Qualcosa da rivedere non tanto in termini di lucidità o cattiveria sotto porta, ma di partecipazione al gioco. Le occasioni create a partita, infatti, sono davvero poche. Contro il Lecco, Di Francesco è sembrato a tratti un pesce fuor d’acqua. Spesso sovrastato dalla fisicità degli avversari e poco lucido negli ultimi 30 metri. Qualche cross al centro dell’area di rigore e poco più. Per lunghi tratti, un’ombra del match. Al 55esimo minuto Corini lo ha sostituito al posto di Insigne; l’ex Frosinone ha dato vivacità alla manovra e concluso per due volte verso la porta difesa da Melgrati, ma il risultato è stato in entrambi i casi un pallone altissimo sopra la traversa. Da Di Francesco ci si aspetta di più in termini di occasioni create e produzione offensiva.
Difficile pensare che l’ex Lecce sia stato preso dalla serie A per essere il capocannoniere del club. I suoi numeri, infatti non lasciano spazio ad interpretazioni: 2 gol e 3 assist con il Lecce (serie A, stagione 2022-2023), 5 gol e 2 assist con l’Empoli (serie A, 2021-2022) 4 reti con la Spal (serie B 2020-2021) e 2 reti, sempre con i ferraresi, nella stagione 2019-2020. Il suo record risale all’annata 2015-2016, quando fu capace di segnare 8 gol con la Virtus Lanciano. Un giocatore che, analizzando i numeri, non ha il gol nel sangue.
Ma l’investimento è stato oneroso e la piazza si aspetta prestazioni diverse dal fantasista che solo 2 mesi e mezzo fa segnava in serie A con la maglia del Lecce e contro la Lazio (prima giornata di serie A). Diverso il discorso per Insigne, che lo scorso anno segnò ben 8 gol con la maglia del Frosinone. Quest’anno, per ora, solo 1 in rosanero. Rincuora il fatto che nella scorsa stagione si sbloccò soltanto alla tredicesima giornata contro l’Ascoli, subentrando dalla panchina e giocando appena 30 minuti. Poi fu più o meno costante fino al 24esimo turno, dopo il quale seguì un digiuno di ben 10 partite. In generale, si parla di un esterno che in ben tre stagioni, tutte con maglie diverse (Frosinone, Benevento e Reggina) ha chiuso a quota 8 reti stagionali. Ne fece addirittura 17 quando giocava con la primavera del Napoli. Tra gol e assist, ha sempre dato il suo contributo. Il Palermo lo aspetta. Anzi, li aspetta. Per tornare a volare i rosanero hanno bisogno anche della versione migliore dei suoi esterni offensivi titolari.
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