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Il Palermo contro il Südtirol prova a conquistare il Renzo Barbera

A nove giorni dal ko in casa con il Cosenza, arriva la sfida ad una squadra ancora imbattuta. Insigne costretto al forfait per un virus influenzale, Corini deve rivedere la sua strategia

Parola d’ordine: conquistare il Barbera, con cui il Palermo ha un piccolo debito. Perché finora le cose migliori la squadra di Corini le ha fatte in trasferta e l’unico stop di questa stagione è stato consumato nove giorni fa proprio nel proprio stadio, nella serata di massimo entusiasmo con ventiseimila paganti.

Oggi gli spettatori potrebbero essere anche di più, un nuovo record potrebbe cadere: la domenica è giornata consacrata al calcio e la vittoria di Venezia ha rilanciato l’entusiasmo che s’era raffreddato dopo la sconfitta interna col Cosenza. Una sconfitta che deve servire da lezione, perché alla vigilia della gara contro i silani lo stato d’animo del Palermo e del suo popolo era identico a quello odierno: dopo la vittoria di Ascoli battere il Cosenza sembrava quasi una formalità. Oggi bisogna evitare la trappola mentale per la quale davanti a trentamila spettatori la vittoria è considerata scontata. Non è così, lo dice la storia del calcio, la stessa storia del Palermo; lo spettacolo e la spinta che possono garantire uno stadio pieno sono una cosa, il risultato in campo è una cosa ben diversa. Per motivi mentali e tattici.

E allora oggi (calcio d'inizio alle 16.15) contro questo Südtirol ancora imbattuto, che cercherà di ripetere la passata stagione grazie a un organico compatto completato con pochi ritocchi (Merkaj che oggi mancherà, Ciervo, Rauti, Lonardi) da una proprietà forte che senza proclami vuole portare Bolzano in Serie A occorrerà una gara attenta, vigorosa ma anche paziente. Una gara che sia in continuità con quella di Venezia, benché oggi il tema tattico sarà ben diverso. Oggi il Palermo dovrà attaccare e potrà scoprirsi, a Venezia ha avuto il privilegio di aspettare e colpire. Occorrerà una gara per intensità come quella di Venezia ma per superare una difesa arcigna come questa di Bisoli servirà qualcosa in più in termini di ritmo e soprattutto di fantasia. Fantasia che oggi sarà affidata principalmente alle invenzioni di Di Francesco, ancora lontano dalla migliore condizione. Senza Insigne (fermato in extremis da un virus influenzale), Di Mariano e Valente, l’ex leccese è l’unico dei quattro esterni a disposizione di Corini. Il reparto dove il Palermo sembrava più coperto è stato falcidiato dagli infortuni e sarebbe perfino ipotizzabile un cambio di modulo. Il passaggio al quel 3-5-2 con cui i rosa hanno giocato nella ripresa a Venezia, che per ogni allenatore resta sempre il rifugio per tutte le stagioni.

Tuttavia, in mancanza di indicazioni precise preferiamo pensare al solito Palermo col 4-3-3, con Mancuso o Soleri nella posizione di attaccante esterno. Non è il loro ruolo, entrambi sono più adatti a giocare vicino a Brunori, ma dovranno adattarsi per mantenere l’assetto tattico preferito da Corini. E se sulle fasce laterali in avanti c’è carenza, in mezzo al campo c’è abbondanza: da Venezia Coulibaly (nella foto) e Gomes sono tornati col morale a mille e puntano alla conferma. Ma Segre, Stulac ed Henderson non hanno demeritato. Siamo certi che nel corso della gara giocheranno tutti ma è davvero difficile capire chi sceglierà inizialmente Corini. La scelta può essere determinata anche dall’assetto del Südtirol, che gioca col modulo 4-4-2 (molto forte sulle corsie esterne), ma che ha spesso schierato Casiraghi (il suo giocatore più prolifico e più in forma) nella posizione di trequartista. In questo caso Gomes sarebbe più adatto alla marcatura del fantasista bolzanino.

In ogni caso sarà un Palermo in emergenza. Senza Insigne, Di Mariano, Valente, Buttaro, con Mateju arruolabile ma fermo da una settimana. Al suo posto, se Corini confermerà la difesa a 4, dovrebbe giocare Graves, tranne che non voglia schierare Aurelio a destra. Un’emergenza che in altri tempi avrebbe creato non poche preoccupazioni, ma che grazie a un organico corposo può essere affrontata con fiducia. La fiducia di chi sa di avere ritrovato la vena del suo bomber e di avere margini di miglioramento.

A Venezia s’è visto qualcosa in più in termini di personalità, ma la circolazione della palla va migliorata e velocizzata, solo al 31’ della ripresa il Palermo al Penzo è riuscito a mettere insieme tre passaggi di prima di fila. Per dire che per centrare l’obiettivo della promozione questa squadra deve dare ancora di più, non deve accontentarsi mai, deve chiedere a ogni suo interprete il meglio e non tutti i rosa sono ancora al top della condizione. Oggi una tappa fondamentale, lo scorso anno vincendo al Barbera il Südtirol mise a nudo tutti i limiti della squadra rosanero: oggi potrebbe esaltarne le virtù per la felicità dei (forse) trentamila del Barbera.

 

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