Edoardo Masciangelo è pronto. «Ho avuto bisogno di un periodo di riatletizzazione perché ero fermo da dicembre - dice il nuovo laterale del sinistro del Palermo nel corso dell'incontro di presentazione - ma adesso sono a disposizione dell'allenatore». Il giocatore proveniente dal Benevento non vede l'ora che arrivi sabato: «Contro la Reggina ho provato una grande emozione nel vedere il nostro pubblico così numeroso - spiega - e sono certo che con il Frosinone lo stadio sarà stracolmo, la prevendita dei biglietti sta andando benissimo. Il pubblico sarà il dodicesimo uomo in campo, ma noi contro il Frosinone dobbiamo essere undici leoni».
Felice di essere approdato al Palermo, Masciangelo svela di avere visto molte partite dei rosa già prima della conclusione della trattativa. Sin dalla gara di Benevento del 4 dicembre, vinta dall'undici di Corini per 1-0 con un gol di Brunori, «il Palermo mi era sembrato una squadra con un grande orgoglio. Poi, nell'ultimo periodo, quando sapevo che ero vicino al trasferimento, l'ho studiato bene, guardando tante partite, e ho avuto la conferma di questo grande carattere. Arrivando qui, ho avuto un impatto molto positivo, mi rispecchio molto nel modo di vedere il calcio dell'allenatore. Questa è una squadra molto compatta, che ha voglia di lavorare sodo».
L'accoglienza, dice Masciangelo, «è stata ottima. Con molti compagni avevo già giocato - racconta il neo-acquisto rosanero -, ad esempio Brunori e Bettella al Pescara, Segre da giovane al Piacenza, Di Mariano nelle giovanili della Roma e sempre alla Roma Verre e Pigliacelli, anche se loro erano più grandi».
Masciangelo, romano di 26 anni, è un laterale sinistro che può giocare sia sulla linea della difesa, sia su quella del centrocampo. Per quel ruolo, dopo la partenza di Devetak, il Palermo ha ingaggiato anche Aurelio, oltre a Masciangelo. I due nuovi arrivi si aggiungono a Marco Sala, titolare nello scacchiere di Corini. «Per me il ruolo è indifferente, in difesa o a centrocampo cambia poco, l'importante è mettersi al servizio della squadra, un giocatore schierato in quella posizione lì deve dare l'anima per i compagni. Ed anche avere una competizione interna per un gruppo che vuole crescere è importante. Sono contento di avere nel mio ruolo compagni come Sala e Aurelio, ciascuno di noi darà il massimo per essere in campo».
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