Un miglioramento a passo cadenzato. Ma c'è un il limite della proiezione offensiva del Palermo che ha un solo, vero protagonista: Matteo Brunori. Ed è vero che se "l'attaccante segna allora vuol dire che la squadra gioca bene e produce", per utilizzare una citazione di Corini in sala stampa. Ma è altrettanto vero che se segna un solo giocatore qualcosa non funziona nelle modalità di riempimento dell'area di rigore.
L'attaccante ex Juventus, appena convocato da Mancini per uno stage della nazionale, è entrato in 11 dei 16 gol complessivi segnati dai rosanero, siglando 8 reti e fornendo 3 assist. In pratica, in più del 50% della roba offensiva dei siciliani, c'è lo zampino del 28enne italo-brasiliano. Bello, ma allo stesso tempo deficitario. Lo potremmo chiamare il "paradosso" del giro di boa.
Quando mancano due partite alla fine del girone d'andata (Cagliari e Brescia), è infatti già chiaro il quadro della situazione. Per risalire all'ultimo gol che non sia di Brunori, bisogna tornare al 5 novembre e al match casalingo contro il Parma, quando era stato Marconi a regalare i tre punti agli uomini di Corini. Nelle successive gare, o non si è trovata la via della rete o ci ha pensato il numero 9 a salvare la baracca.
Così è stato contro contro Benevento e Spal, mentre contro il Cosenza la doppietta di Brunori non è servita comunque ad evitare la sconfitta. Nel mezzo, il ko contro il Venezia (0-1) e il pareggio con il Como (0-0). Un chiaro segnale di penuria offensiva dall'attacco in giù.
Tra i centrocampisti, solo Segre ha trovato la via del gol in questo campionato: contro l'Ascoli alla terza giornata. Un gol che peraltro non servì ad evitare il ko interno (il primo del campionato). Le altre firme, portano i nomi di Di Mariano, Elia e Valente. Una rete per il palermitano, tre per l'ex Benevento e 2 per l'ex esterno della Carrarese. Insomma a parte Brunori, solo gli esterni hanno dato il proprio contributo, se pur minimo. Si ricordano poi 3-4 conclusioni pericolose di Stulac, nei rarissimi squilli del 28enne sloveno in questa Serie B. Poi poco altro. Un Palermo che con i gol dei suoi incursori di centrocampo avrebbe senza dubbio una classifica diversa. Corini dovrà subito migliorare questo aspetto, forse il più grave di una macchina comunque in ripresa.
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