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Palermo, il segreto della rinascita è la difesa: porta inviolata da tre partite

Ivan Marconi

Lo zero, sulla casella gol subiti. È il dato che accomuna le quattro vittorie del Palermo in campionato. Era successo contro il Perugia alla prima giornata, quando furono Brunori ed Elia a stendere gli umbri, contro il Genoa alla 5^, Modena alla 12^ e l'ultima, contro il Parma il 5 novembre alla 13^ giornata. Insomma, se il Palermo vince non subisce gol.

Il comune denominatore dei successi in campionato dei rosanero è la difesa blindata, con una buona dose di fortuna (soprattutto contro Genoa e Parma). Tre di queste, sono arrivate in casa. La squadra di Corini mantiene la sua porta inviolata, in generale, da 3 partite consecutive. Scenario che non si era mai verificato in questo campionato. Segno, che qualcosa sta cambiando e che l'allenatore bresciano sta trovando i giusti equilibri per la sua squadra.

Una difesa ritrovata e un rapporto con il centrocampo molto più coeso, soprattutto da quando in mediana gioca Gomes al posto di Stulac. Merito del grande lavoro dei centrocampisti, ma anche dei due centrali difensivi, che stanno trovando alchimia partita dopo partita. Nedelcearu, poi, sembra aver dimenticato totalmente gli svarioni iniziali. Questione di sincronismi e di conoscenza. L'organico di Corini sembra stia sviluppando anche un'anima, al suo interno. Quella sensazione di gruppo coeso che era mancata nelle prime 9 giornate della competizione e che era stata arma di successo nella passata stagione in Serie C con Baldini.

Lo stesso allenatore ed ex capitano dei rosanero lo ha ammesso in conferenza stampa dopo il successo contro il Parma: "La squadra si sta conoscendo, adesso siamo un gruppo più coeso e anche io conosco meglio i ragazzi". Voglia di fare fronte comune e dare battaglia fino all'ultimo istante di gara. Un atteggiamento che si era visto anche contro il Genoa di Blessin alla 5^ giornata. Ma in quel caso, a giudicare dai risultati precedenti e successivi, fu solo una rarità frutto del momento. Adesso c'è un percorso dietro: il successo contro il Parma è figlio di un periodo tutto positivo, in cui Brunori e compagni stanno trovando grinta e trame di gioco interessanti. C'è, in poche parole, la sensazione che quel percorso tanto nominato da Corini, stia portando alla raccolta dei frutti. Anche se il lavoro da fare resta tanto. Certo è, che si sta ammirando un Palermo diverso non solo dal punto di vista tattico (più ordinato, più equilibrato tra i reparti), ma soprattutto nello spirito. E il manifesto, è Di Mariano che nel corso del primo tempo della sfida contro gli emiliani va a "mordere" le caviglie di 4 giocatori nella stessa azione, prendendosi (giustamente) gli applausi del pubblico. Perchè in fondo la gente vuole questo. Ha sempre voluto questo: grinta, fame, passione. Contro il Cosenza, l'occasione di rompere l'ago della bilancia e avvicinarsi alla zona playoff (distante 4 punti). In continuità, con quanto di buono si è visto nelle ultime 4 settimane, in un campo difficile e contro una squadra ferita che davanti ai  suoi tifosi avrà tanta fame di punti. Poi, la sosta, per continuare a lavorare su testa e gambe.

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