Siamo già nel pieno del campionato di Serie B. Nella fase in cui "i punti pesano", anche se matematicamente lo fanno sempre. Per il Palermo il prossimo step è Terni. Un'altra partita tosta, un crocevia della stagione. Contro la quinta forza del campionato, una squadra che viene da tre vittorie di fila. Un bivio per Corini e i suoi ragazzi, in cui non è concesso sbagliare strada. E questo perché il Palermo è nel limbo della zona retrocessione. Un imbuto che sulla carta non era previsto, vista la qualità della rosa a disposizione.
Il valore dei giocatori è alto ma si fatica, ancora, a creare gruppo. Umano, anzitutto, e poi tecnio-tattico. Il match contro la Ternana è quello che davvero può fare preoccupare il tifoso, o quello che può dare una scossa importante. Prima dei due match in casa contro Pisa e Cittadella. Da prendere con le pinze, o comunque con cautela.
Visto che per i rosanero il Renzo Barbera non è più quel fortino inespugnabile che era stato lo scorso anno e fino all'inizio di questo campionato. Lo testimoniano le sconfitte contro Ascoli e Sudtirol. Insomma la "casa" di Brunori e compagni non fa più così paura agli avversari.
Lo aveva detto anche Bisoli, allenatore degli altoatesini, nella conferenza stampa pre partita: "I miei ragazzi non avranno paura del tifo dei palermitani". Detto, fatto: uno 0-1 meritato, davanti a 16.000 spettatori rosa. La trasferta più lunga del calcio professionistico e l'esultanza sotto i 20 supporters ospiti nello spicchio dello stadio a loro dedicato. Una sconfitta che non può non lasciare strascichi, ma alla quale bisogna per forza di cose reagire.
Terni per iniziare un nuovo cammino e ritrovare quelle certezze tattiche che Corini sembrava aver trovato. Almeno, fino a quando non ha dato spazio a tre moduli diversi contro il neopromosso sudtirol: prima il 4-2-3-1 con cui è iniziata la partita, poi il 4-4-2 nel secondo tempo con l'ingresso in campo di Soleri e, infine, il 3-4-3 con l'ingresso di Vido.
E poi la "questione" Mateju che è passato nel giro di 90' a fare prima il terzino sinistro, poi quello destro e infine il centrale di difesa. Il risultato si traduce in una confusione evidente alla quale una persona pacata e intelligente come Corini saprà sicuramente porre rimedio. Terni, per respirare e uscire dalla zona chiamata "rossa". E chissà, ripartire con nuove ambizioni.
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