La pausa del 24 settembre sembra essere una specie di linea di demarcazione per trarre un primo bilancio dell’inizio di questo campionato di serie B. Lo ripete spesso Corini, dicendo che una prima valutazione andrà fatta dopo le prime sei gare che coincidono proprio con il primo stop del torneo.
Una pausa fondamentale per il tecnico rosanero che avrà poi a disposizione quindici giorni pieni per modellare e creare un’identità ad una squadra che sembra ancora lontana da una condizione armonica, dall’essere un team amalgamato e con una sua precisa personalità.
Quindici giorni che andranno considerati come una specie di mini ritiro per una squadra che ora sta pagando le conseguenze di un’estate turbolenta causa dimissioni di Baldini e Castagnini ed un mercato che è proseguito a due velocità, seguendo piste diverse rispetto alle richieste ed alle esigenze dei tecnici in panchina. Insomma Corini dovrà sfruttare questo arco di tempo, fondamentale per far compiere alla squadra un salto di qualità rispetto al poco (pochissimo) visto a Reggio Calabria.
Tuttavia, prima dello stop, il Palermo sarà chiamato a due sfide importanti e delicate: Genoa e Frosinone. La prima al Barbera venerdì sera alle 20.30, la seconda in trasferta a Frosinone, sabato 17 settembre alle 14. Due sfide dure, durissime: perché se quella contro i liguri è delicata per il blasone ma soprattutto per la forza dell’organico della squadra appena retrocessa, la gara contro i ciociari ha un sapore ed un’attesa particolare per i tifosi rosanero. Che allo Stirpe di Frosinone non vorranno certo vedere il Palermo spaesato ed in difficoltà andato in scena al Granillo di Reggio Calabria.
Il tecnico rosanero dovrà dunque correre e presentare una squadra più attrezzata dal punto di vista atletico e psicologico, magari non il migliore Palermo della stagione ma sicuramente più credibile rispetto a quello di sabato pomeriggio in terra calabrese. Perchè Genoa e Frosinone sono due gare sentite dai fans rosanero che cominciano a borbottare e soprattutto tengono alla gara dello Stirpe forse tanto se non più di un derby. Questione di sassolini nelle scarpe da togliere: il ricordo del 16 giugno 2018, e di quella finale persa a Frosinone - con diversi dubbi sulla condotta sportiva - è ancora vivo.
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