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Nicola Valente: dai campi in terra battuta al Palermo e a 30 anni la prima rete in Serie B

Nicola Valente

Passione, sudore, sacrificio. Voce del verbo Nicola Valente. Credere nei sogni per realizzarli: in pochi come lui hanno eseguito questo processo logico così semplice, apparentemente, ma in fondo così difficile.

Palermo il suo posto nel mondo, il Barbera la sua casa. Prima, tanta gavetta. Mai il passo più lungo della gamba: la sua carriera è stata graduale e le soddisfazioni sono arrivate pian piano. Nessuno gli ha regalato niente. Dalla Serie D, al suo primo gol in Serie B, proprio con la maglia rosanero, ieri sera contro il Bari al San Nicola.

In ad uno stadio bellissimo, dentro un quadro la cui cornice recitava 35.000 spettatori. E lui, col destro, la piazza all'angolino a battere Caprile. L'urlo strozzato in gola per la segnalazione di fuorigioco, poi l'intervento del Var a sottolineare col pennarello il giorno sul calendario. Ma per uno come Valente, anche all'età di 30 anni, questo non può che essere un punto di partenza. L'ambizione, alla base del successo. La qualità, abbinata all'umiltà.

Nel 2014 gioca nel Legnago in Serie D: colleziona 31 presenze e mette a segno 6 assist. In totale 2.295 minuti in campo.

La fascia destra il suo territorio, il suo luogo di caccia

Corsa e qualità al servizio della quarta serie. Troppo poco per uno come lui. Ma la vita non regala niente: spedisce, se mai, soddisfazioni a chi le merita davvero. E il ragazzone nato a Zevio (Veneto) è presente in questo speciale elenco. La Lega Pro la sua prossima fermata, destinazione Palmese: 23 presenze in tutte le competizioni, 1 gol e 1 assist. Qualcosa va storto, nella testa la paura di non essere all'altezza, di non poter far davvero quel salto di qualità.

Dal 2016 al 2018 altre due avventure: la prima in Sicilia con la maglia del Siracusa, poi alla Sambonifacese. In 24 mesi 72 gettoni, 9 reti e ben 15 assist. Non male: un motore che inizia ad essere di buon livello.

L'incontro con Baldini e il Palermo

Lo tessera la Carrarese e trova un amico: Silvio Baldini. Lo coccola, lo valorizza e lo fa sentire importante. In due anni 69 presenze 12 gol e 11 assist per i compagni. Prestazioni e reti che gli valgono la chiamata del Palermo, sempre in Serie C. Stessa categoria, ma piazza diversa, gloriosa, storica.

Al primo anno agli ordini di Boscaglia gioca 31 volte in campionato e gonfia la rete in 5 occasioni. Anche 4 presenze ai playoff in quell'annata agli ordini però di Giacomo Filippi, che aveva preso il posto del suo maestro. L'eliminazione per mano dell'Avellino agli ottavi di finale, aveva spento i suoi sogni di gloria e quelli di un intero popolo. Resta ancora, fino a scadenza di contratto. E fa bene. Anche perché la scorsa, sarà anche la stagione più bella della sua carriera: 38 presenze tra campionato e spareggi promozione, 7 reti e 7 assist. Ma soprattutto una fantastica promozione in Serie B.

Da gennaio ritrova lui, Silvio Baldini, che lo considera fondamentale nel suo gioco. Sempre titolare, un punto fermo, una freccia nell'arco dell'allenatore di Massa Carrara. La B è un'occasione troppo grande per non rinnovare il contratto e così il prolungamento arriva per un altro anno, fino al 2023.

La prima volta in Serie B

Prima volta in serie cadetta e finalmente la possibilità di dimostrare il proprio valore. Di poterci stare, in una categoria che vale di più, molto di più. Detto, fatto: primo gol in trasferta, a Bari, alla seconda giornata. E un sogno che si realizza.

Ieri ai microfoni di Sky, ha nascosto un po' l'emozione, mettendo al primo posto la squadra: "Per me vale il risultato complessivo dei miei compagni, ma sono molto emozionato". E come dargli torto. Dai campi di periferia in terra battuta, dalla Serie D, fino alla prima imprendibile parabola nel calcio che conta.

A 30 anni la voglia di non fermarsi e di invecchiare bene, come il vino. E chissà, di scrivere ancora la storia con quella maglia che è diventata ormai una seconda pelle: quella del Palermo. Ieri la prima marcatura in Serie B, con una valigia piena di sogni e con la voglia di continuare a stupire.

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