3 dicembre 2019, oggi per i tifosi del Palermo è un amaro anniversario. Esattamente un anno fa infatti iniziava la discesa del club rosanero verso gli inferi del calcio italiano. Maurizio Zamparini cedeva “ufficialmente” il club di viale del Fante ad un gruppo di sconosciuti inglesi, dichiarando così alla stampa: “Oggi mi sento vedovo, dando la squadra a questo gruppo sto facendo un ultimo regalo alla città”.
Tutto il contrario. Il Palermo passando agli inglesi iniziò il suo cammino verso il fallimento, completato poi dai Tuttolomondo. Sono passati dodici mesi da quando il calcio italiano conobbe per la prima volta il viso di Clive Richardson, sconosciuto dirigente dell'altrettanto sconosciuta Global Futures Sports, che mise la faccia in un'operazione le cui fila erano tirate da ben altri soggetti.
L'inizio della fine, per il Palermo, in un anno che definire travagliato sarebbe un eufemismo. L'inglese assunse la carica di presidente, fin quando non decise di salutare tutti per dissidi con Emanuele Facile, altra pedina dell'operazione cessata il 14 febbraio con il passaggio delle quote a Daniela De Angeli. Richardson venne presentato sul canale Pop Economy, lanciato da una società gestita dalla Financial Innovations di Facile e Belli (altro advisor poi sparito nel nulla), come dirigente di una società il cui giro d'affari era pari a «500 milioni di sterline».
Una serie di dichiarazioni di circostanza, i tifosi del Palermo erano sempre più scettici. Tappa dopo tappa fino al fallimento, l’annus horribilis del Palermo iniziava proprio un anno fa.
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