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Il "vecchio" Palermo è fallito: sigilli a tutti i beni della società

L'Us Città di Palermo è fallito. Il Tribunale di Palermo, accogliendo la richiesta della Procura, ha dichiarato il fallimento della vecchia società, ritenendo anche improcedibile la domanda di concordato presentata dal club.

La Procura aveva già chiesto lo stato di insolvenza, istanza che venne respinta. La nuova istanza, invece, era stata presentata dai pm e dai giocatori della squadra.
Secondo i giudici "risulta acclarata la sussistenza dello stato di insolvenza tenuto conto delle ingentissime esposizioni debitorie gravanti sulla società".

I commissari giudiziari, nominati nel tentativo di procedere al concordato, ora saranno i curatori della procedura fallimentare. Il tribunale ha ordinato al legale rappresentante della società fallita di depositare in Cancelleria, entro tre giorni, i bilanci, le strutture contabili e l'elenco dei creditori.

La decisione comporta anche l'apposizione dei sigilli sui beni della società. Rimane dunque off limits per la nuova società l'impianto di Boccadifalco con i calciatori costretti ancora ad allenarsi al Pasqualino di Carini.

La dichiarazione di fallimento complica inevitabilmente le sorti giudiziarie dell'ex patron Maurizio Zamparini sotto processo per ipotesi di falso in bilancio commesse mentre era presidente della società, in quanto l'insolvenza porterebbe alla contestazione del più grave reato di bancarotta fraudolenta.

Per il prossimo 10 febbraio è stata fissata l'assemblea per verificare lo stato passivo ovvero creditori e terzi interessati.

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