Il Giudice Sportivo di Serie D dà ragione al Palermo e condanna il Marsala al pagamento di un'ammenda da 300 euro "per avere persona non identificata, posta dietro i tabelloni pubblicitari, lanciato un pallone sul terreno di gioco nel tentativo di
interrompere un’azione della squadra ospitata".
Eppure era stata la dirigenza marsalese ad annunciare ricorso contro l'omologa del match casalingo perso contro il Palermo per 1-0. La presenza dei due palloni in campo in occasione del gol decisivo di Lucera, sosteneva il club del presidente Cottone, avrebbe dovuto spingere l'arbitro a interrompere il match e ad annullare la rete.
Dal canto sui il giudice sportivo, l'avvocato Aniello Merone, assistito dai sostituti Avv. Fabio Pennisi, Avv. Giacomo Scicolone con la collaborazione del rappresentante dell'A.I.A., Sig. Sandro Capri e del responsabile di segreteria Sig. Marco Ferrari, ha convalidato l'esito della gara e multato il club marsalese per la condotta del giovane raccattapalle. Ad essere stato danneggiato, insomma, sarebbe stato il club rosanero e non il Marsala.
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