Un caso che ha spaccato tifoseria e addetti ai lavori: la presenza di Fabrizio Miccoli oggi allo stadio in occasione del match amichevole tra il Palermo e le vecchie glorie rosanero. Molti tifosi non gli hanno perdonato le intercettazioni nell’ambito di un’inchiesta di mafia, in cui l’attaccante insultava più volte Giovanni Falcone: "Vediamoci sotto l’albero di quel fango di Falcone", diceva al telefono a un amico. Il Palermo, tramite un comunicato apparso sul proprio sito ufficiale, ha giustificato così l’invito dell’ex attaccante rosanero: “La SSD Palermo a r.l. e tutti coloro che la rappresentano e vi operano sono chiari e netti nel condannare la mafia e la malavita, nonché il mancato rispetto della legalità in genere, quale che esso sia ed in qualsivoglia forma si presenti".
"Le condotte di Miccoli, quindi, per quanto caratterizzate da postume scuse o non ancora soggette a condanna definitiva fanno parte di una cultura che, non solo non è della realtà del nuovo Palermo, ma sono da questa Società e da tutti coloro che la rappresentano e vi operano nettamente combattute, avversate e contrastate".
"La presenza di Miccoli alla partita con le vecchie glorie calcistiche del Palermo, allora, è solo una scelta dovuta al rispetto della storia calcistica della città; scelta lungamente dibattuta all’interno della Società e presa nel timore che, la decisione opposta, avrebbe significato falsare una verità storica sportiva (che di questo e di niente altro si tratta)".
"Nessun dubbio e nessuna ambiguità, dunque: piena condanna, da un lato, ed assoluto sostegno alle attività della Magistratura e delle Istituzioni, nella consapevolezza che tutti, anche la SSD Palermo, in tutto questo possono avere un ruolo, cercando di contribuire a cambiare sacche di incultura e mentalità capaci solo di frenare sviluppo e benessere per i cittadini e la nostra comunità. Ciò che ci sentiamo di potere dovere attuare senza timore alcuno, anche riconoscendo il merito, solo ed esclusivamente sportivo, a chi indubbiamente ed obiettivamente lo ha acquisito”.
E sulla questione non può mancare l’intervento del diretto interessato ovvero Fabrizio Miccoli che sul suo profilo Instagram ha provato a fare chiarezza: “Mi spiace aver creato una polemica sulla mia partecipazione alla gara delle vecchie glorie del Palermo - scrive Miccoli - È un evento sportivo al quale io partecipo//avrei partecipato come uomo di sport che -credo- ha in qualche modo contribuito, insieme agli altri presenti e non, ai risultati e successi del Palermo.
Riguardo i miei errori (per i quali sono pronto a pagare il conto che la giustizia, eventualmente, riterrà di dovermi presentare) mi auguro ci sia ancora spazio, tra di noi e nella nostra società, per il perdono.
Un perdono (e non una giustificazione, dunque) che ho chiesto e che chiedo ancora, nella speranza di poter essere riabilitato davanti agli occhi di tutti gli sportivi.
So bene che noi campioni siamo spesso presi da esempio da ragazzi e tifosi. Proprio per questo voglio essere chiaro nel dire loro che il rispetto della legge e la legalità sono valori da difendere sempre e comunque, come pure il lavoro di tutti gli uomini che nelle istituzioni e nella società civile si battono perchè questi valori vengano sempre rispettati.
Tornare ogni volta a Palermo è il mio non sottrarmi al giudizio della gente.
Ogni volta è una consapevolezza ed il mio personale calvario..
e se qualcuno pensa diversamente.. sbaglia !! Mi dispiace poi, per chi viene colpito per colpa mia.
Il mio è un continuo dolore...
Indietro nn posso tornare.
Chiedo ancora scusa”.
Il Sindaco Leoluca Orlando, che era stato presente al primo allenamento della nuova squadra di calcio del Palermo a Petralia Sottana e che sarà presente alla prima partita ufficiale interna allo stadio Barbera il prossimo 8 settembre, ha invece fatto sapere che non sarà presente questa sera allo stadio "Barbera". La decisione sarebbe da collegare alla presenza in campo di Miccoli.
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