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Palermo, si avvicina lo spettro del fallimento: e sui partecipanti al bando è mistero

Un futuro a tinte fosche per l'US Città di Palermo e i suoi amministratori. Il Tribunale di Palermo, come riportato in un articolo di Benedetto Giardina oggi in edicola sul Giornale di Sicilia, ha fissato la prima udienza per la nuova istanza di fallimento presentata dalla Procura per il 22 agosto. Una nuova batosta giudiziaria dopo la dolorosa vicenda legata all‘esclusione dei rosanero dal calcio professionistico.

Secondo i pm diretti da Lo Voi, mancano prospettive sui "futuri utili che possano comportare un risanamento" ed è per questo che chiedono alla quarta sezione civile del Tribunale palermitano di dichiarare il fallimento del club, da tempo interessato da "gravissimi problemi di liquidità" e non solo.

Insomma, il quadro che emerge dalle osservazioni della Procura è quello di una crisi già ravvisabile nell’esercizio chiuso al 30 giugno 2018, con debiti per 43,7 milioni, attivo patrimoniale pari a 61,3 milioni e una perdita di poco inferiore ai 5,2 milioni.

Intanto si continua a lavorare per il nuovo Palermo, quello che ripartirà dalla Serie D. La scadenza del bando si va avvicinando e ancora non si conosce il nome di chi farà ripartire i colori rosanero. Ieri, al termine ultimo per ottenere chiarimenti dal Comune, sono state depositate sette richieste: tra queste non c'è quella di Mirri e quella del presidente della Samp Ferrero.

I pretendenti, quindi, sembrano non mancare, ma sui loro nomi aleggia il mistero. Sicuramente in ballo c’è l’italo-americano Tony Di Piazza, ma rimangono vive le piste che portano all’estero, soprattutto al gruppo asiatico (con basi a Singapore e Hong Kong) che guarda al Palermo come un possibile sbocco per ulteriori investimenti in città, specialmente in ambito portuale e turistico.

L'articolo completo nell'edizione odierna del Giornale di Sicilia in edicola.

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