Il Palermo adesso può programmare il futuro. La sentenza della Corte federale d'appello consente al club di restare in Serie B e alla nuova proprietà di pensare alla prossima stagione per il ritorno nella massima serie. Il nuovo ciclo è partito oggi, come hanno spiegato i vertici della società in una conferenza allo stadio Barbera. E l'obiettivo dichiarato è raggiungere subito la Serie A che sembrava vicina fino a poche settimane fa.
Salvatore Tuttolomondo, che già ieri aveva manifestato la sua soddisfazione per il verdetto ("meglio perdere che straperdere", aveva detto) oggi non nasconde il suo entusiasmo e plaude ai giudici della Corte federale d’Appello che "hanno fatto rivendicare la loro terzietà. Nasce un nuovo percorso. È stato conclamato che la Serie B ci appartiene. Questo è un risultato di tutti. Anche se abbiamo conquistato l’onore per auspicare alla massima serie, ci accontentiamo di una parziale vittoria”.
E senza troppi giri di parole ringrazia i tifosi per il contributo e per aver fatto sentire la loro voce. Il riferimento è alla "marcia su Roma" mentre si svolgeva l'udienza.
I piani della società? Tuttolomondo affida le chiavi del Palermo al direttore generale Lucchesi definito il "vero gestore del club". Poi conferma l'investimento di 30 milioni e ribadisce che la retrocessione non avrebbe frenato il progetto della nuova società: "Comunque avevamo rivisto i nostri piani in caso di C. Siamo consapevoli di aver contratto un’obbligazione con tutti voi. Da oggi siamo in itinere per mettere a posto i conti del Palermo e allestire una rosa vincente. Immagino una rosa giovane, con ’99 e 2000, integrata da qualche bandiera del Palermo”.
Un'ambizione confermata anche dall'a.d. di Sporting Network Giuseppe Valente: “Stiamo lavorando per riportare il Palermo in Serie A. Ci siamo già mossi per avere tutte le armi per centrare questo obiettivo”. Ma i primi ostacoli da affrontare sono i conti della società, anche se Salvatore Tuttolomondo con serenità dice che "fino a 30 milioni siamo in grado di garantirli in autonomia".
In concreto con la somma stanziata la nuova proprietà ha già iniziato a saldare alcuni debiti. "Vi posso fare l'elenco di come li spenderemo - continua -: 9,9 milioni per esigenze correnti di gestione e per spettanze tributarie; 5,5 milioni entro il 24 giugno li impiegheremo per compensi e retribuzioni; abbiamo già pagato regolarmente dipendenti non calciatori e fornitori strategici e con quello che resterà costruiremo una squadra competitiva".
"Domani - spiega ancora - è prevista l'udienza sul commissariamento della società, ma abbiamo già risolto il problema alla radice cambiando tutto: dalla proprietà agli amministratori. In sei o 12 mesi al massimo puntiamo al riequilibrio economico. Poi, una volta risanati i conti e mantenuto gli impegni presi, se non saremo graditi toglieremo il disturbo".
Ma se le risorse non dovessero essere sufficienti, la nuova proprietà rivela che esistono manifestazioni di interesse per ulteriori investimenti. Tra questi anche imprenditori locali: "Gli investitori locali sono di eccellenza, hanno dichiarato che investiranno un minimo di 3 milioni e l’avrebbero fatto anche in C", commenta. “Fino a ieri due o tre soggetti hanno bussato alla nostra porta, ma da questa mattina già sono 25. Accoglieremo volentieri tutti quelli che vorranno rilanciare il Palermo”.
Nuovo stadio? “Abbiamo tante idee - dice Salvatore Tuttolomondo -, ma è fondamentale l’incontro con il sindaco. Abbiamo in mente una cittadella dello sport. Abbiamo già fatto elaborazioni in linea generale”.
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