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Frosinone-Palermo, il Coni giudica le sanzioni troppo leggere per i ciociari: tutto da rifare ma la A è persa

Una sequenza tratta da un video di Sky Sport mostra i giocatori in panchina del Frosinone mentre tirano un pallone in campo durante la partita col Palermo

Il collegio di garanzia del Coni ha annullato la sentenza della corte sportiva sulla partita Frosinone-Palermo, ritenendo le sanzioni per la società ciociara troppo leggere. "La società sta valutando le opportune iniziative da assumere affinchè i principi enunciati dal Collegio trovino immediata risposta per l’efficace ed effettiva tutela dei propri interessi".

E’ quanto si legge in una nota del Palermo, in riferimento alle motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni sulla sentenza per i fatti avvenuti la finale di ritorno dei play off della Serie B 2017-2018 a Frosinone. Beffe delle beffe, comunque, è il fatto che ormai non può più cambiare niente: aumenteranno probabilmente le sanzioni per il Frosinone, ma è escluso che il Palermo possa accampare qualsiasi pretese di serie A, dato che ovviamente i campionati sono già partiti.

"Il Collegio - si legge nella nota - ha annullato le decisioni della Corte Sportiva di Appello, rinviando il procedimento al medesimo organo in diversa composizione, affinchè quest’ultima irroghi la sanzione corretta e coerente con le norme esistenti e nel rispetto del principio di valorizzazione del merito sportivo che si conquista sul campo - continua la nota del club rosanero - In particolare, i principi di diritto ai quali la Corte dovrà uniformarsi sono: la gravità dei fatti accertati deve essere sanzionata ai sensi dell’art. 17 cgs FIGC, con la perdita della gara o con la penalizzazione di punti in classifica, specificando che quest’ultima sanzione, considerata l’importanza della partita in questione, deve essere ulteriormente aggravata rispetto a quanto stabilito dalla norma stessa.

Le immagini televisive sono sempre acquisibili dal giudice sportivo non essendo tassativa l'elencazione dei casi inserita nell’art. 35 cgs FIGC; i termini stabiliti dall’ordinamento sportivo sono perentori e devono essere osservati anche dagli Organi della giustizia sportiva, con la conseguenza che i giudici federali hanno violato anche le norme sui termini per l’emissione dei provvedimenti".

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