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Messaggi sospetti, al via il processo al Parma: Calaiò in aula, il Palermo spera

Ha preso il via davanti al Tribunale Federale nazionale della Figc il processo sportivo riguardante i messaggi Whatsapp sospetti inviati dal calciatore del Parma Emanuele Calaiò alcuni giorni prima della partita tra la sua squadra e lo Spezia.

Secondo la Procura furono un tentativo di ammorbidire la posizione di alcuni giocatori liguri prima di una partita che era decisiva per la promozione in serie A del Parma.

All'udienza oltre all'avvocato difensore del club emiliano, Edoardo Chiacchio, è presente anche lo stesso Calaiò.

L'udienza è pubblica, mentre nel pomeriggio - a porte chiuse - verranno trattati i casi di Chievo e Cesena, accusati di aver creato plusvalenze fittizie con una serie di scambi di giocatori.

Sarebbero in arrivo pesanti richieste di penalizzazioni sia per Parma che per Chievo e il Palermo attende alla finestra con la speranza di essere ripescato in serie A. Il tutto potrebbe quindi compromettere sia la promozione dei ducali in A che la salvezza dei clivensi. Ovviamente, oltre al Palermo, in attesa c’è anche il Crotone che ha terminato il campionato di serie A al terz’ultimo posto.

Il Palermo è stato ammesso come parte interessata al procedimento sportivo davanti al Tribunale federale nazionale della Federcalcio. Il Tfn, presieduto da Mario Antonio Scino, ha accolto l’istanza della società siciliana in quanto, qualora il Parma dovesse essere penalizzato, "portatrice di un interesse diretto per la posizione di classifica e per aver disputato la finale di playoff". Il tribunale ha invece ritenuto inammissibile l’istanza di ammissione presentata dal Venezia.

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