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La Roma sbriciola il Palermo al Barbera

La reazione d’orgoglio del Palermo nella ripresa con l’ingresso di Gilardino è l’unica cosa da prendere di positivo in questa giornata

PALERMO. Il Palermo si sbriciola sotto i colpi della Roma e incassa la quarta sconfitta consecutiva in campionato. Quattro come anche i gol presi oggi dalla Roma che ha passeggiato nel primo tempo sulle amnesie rosa e chiuso i conti nel recupero, quando addirittura sembrava potesse concretizzarsi una rimonta del Palermo che avrebbe avuto del clamoroso.

I rosa entrano così in un buco nero pericoloso che avvicina anche alla zona calda della classifica con squadre come Empoli e Carpi che hanno pure iniziato a correre. Andare alla sosta con questo pesante fardello non sarà piacevole. Zamparini aveva già annunciato che la squadra sarebbe andata in ritiro e lo farà al ritorno dei nazionali nella seconda settimana che poterà alla sfida salvezza del Dall’Ara col Bologna nella speranza che il ritiro possa avere gli effetti benefici che ebbe lo scorso anno dopo il tracollo di Empoli. E con lo stesso allenatore, malgrado nel primo tempo la squadra è parsa assente, completamente in balia dell’avversario.

La reazione d’orgoglio del Palermo nella ripresa con l’ingresso di Gilardino è l’unica cosa da prendere di positivo in questa giornata. Ma una dimostrazione che questo gruppo sia ancora vicino all’allenatore. Iachini, che comunque alla fine è uscito tra i cori di sostegno della curva Nord, deve adesso necessariamente trovare soluzioni in tempo per la ripresa tra due settimane. La statistica, infatti, dice che in A l’ultima volta che il Palermo ha incassato quattro ko di fila è stata nel 2012/2013, la stagione della retrocessione. In quel frangente le sconfitte arrivarono nelle ultime quattro giornate col Palermo ormai condannato. Il fatto che siano arrivate a inizio campionato non è incoraggiante, ma allo stesso tempo adesso è ora di risorgere. Quasi un obbligo per Iachini se non vuole interrompere la sua avventura.
L’inizio è da brividi. La Roma passa subito al 2’. Pjanic semina il panico, chiude il triangolo con Iago Falque, con la difesa rosa che sta a guardare, e con un tocco sotto supera Sorrentino. Se non altro, il gol a freddo ha il “beneficio” di svegliare che si tuffano subito in avanti per recuperare lo svantaggio. E per poco il pari non arriva subito al 3’ quando su un lancio lungo Manolas e Szczesny non si capiscono, si scontrano, lasciando a Vazquez la possibilità di calciare a porta vuota. Il Mudo, però, non inquadra la porta. Uno squillo che, però, non ha seguiti e l’incubo prosegue dieci minuti più tardi.

Al 13’ il Palermo su un contropiede dei giallorossi si trovano già spaccati a metà. Alla Roma, invece, riesce tutto e nell’azione Pjanic, ciccando la conclusione a rete, serve involontariamente nel cuore dell’area Florenzi che ha tutto il tempo di mirare e freddare per la seconda volta Sorrentino con la difesa rosa troppo abbassata che non riesce neanche a mettere in fuorigioco gli avversari. I rosa sembrano già all’angolo, mentre la pressione degli uomini di Garcia, soprattutto a centrocampo non si allenta. Il Palermo non riesce a imbastire un’azione che sia una pericolosa dalle parti dell’area giallorossa. Ogni ripartenza degli ospiti, invece, è sempre letale. E al 27’ Gervinho fa impazzire Gonzalez si accentra e fa partire un missile che si infila all’incrocio e che viene tributato dagli applausi di tutto il “Barbera”.

Il Palermo tenta una reazione d’orgoglio. Ma in una domenica che sembra già da dimenticare dopo neanche mezzora ovviamente non poteva mancare quello che ormai è diventato un consueto appuntamento, quello con i legni. Su una punizione calciata dalla destra al 28’ da Trajkovski Vazquezsvetta su tutti di testa, ma colpisce la traversa. Insomma, neanche la fortuna in questo periodo sembra aiutare un Palermo che appare inerme. Gli attacchi della Roma entrano come lame nel burro e al 36’ è il piedone di Sorrentino a evitare il definitivo patatrac, quando il capitano si oppone alla conclusione di Nainggolan, lasciato solo e indisturbato in area. Anche Iachini dalla panchina non riesce a scuotere la squadra, restando quasi immobile ad assistere a ciò che succede in campo, aspettando che il primo tempo finisca il prima possibile. E quando finalmente l’arbitro manda tutti a riposo, al Barbera esplodono i fischi.
La ripresa inizia con Iachini che inserisce subito Gilardino per Jajalo. La musica non cambia e dopo pochi secondi Sorrentino, ultimo ad alzare bandiera bianca, si oppone alla conclusione di Digne. La reazione dei rosa non arriva, mentre la Roma inevitabilmente abbassa i ritmi, dando comunque sempre l’impressione di poter affondare il colpo. La sufficienza della Roma, però, viene in aiuto dei rosanero al 13’. Su una palla persa a centrocampo Vazquez lancia alla perfezione Gilardino. Il numero 11 rosa con una bella finta mette a sedere De Rossi e col mancino trafigge Szczesny e mette a segno il primo gol con la maglia del Palermo.

I rosa ci credono e Iachini dopo il gol inserisce Quaison per Trajkovski, andando alla ricerca di nuova verve in avanti. L’arbitro Damato e soprattutto il suo assistente al 20’ non danno una mano al Palermo, quando fermano in sospetto fuorigioco Gilardino lanciato a rete. La partenza dell’attaccante, però, sembra in linea con la difesa giallorossa. La Roma sembra aver perso alcune certezze e il Palermo continua a pressare.

Al 26’ va ancora vicino al gol sempre con Gilardino che gira di testa un calcio d’angolo di Quaison, trovando però l’opposizione di Szczesny, mentre le proteste dei rosa, soprattutto di Iachini proseguono un minuto più tardi per un fallo a centrocampo di Nainggolan con Damato che lo grazia dal secondo giallo e, dunque, dall’espulsione. Il Palermo, mosso anche dall’orgoglio, resta in attacco e al 91’ trova anche il secondo gol di testa con Gonzalez alla seconda rete consecutiva dopo quella di Torino. Ma un minuto dopo Gervinho richiude i giochi in contropiede, smarcandosi di El Kaoutari e infilando Sorrentino. La rete dell’ivoriano spegne tutte le speranze di un Palermo che però è entrato in campo solo nella ripresa.

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