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Giovane morto a Capaci, pure un compagno si sentì male

Fu Alessandro a soccorrere il ragazzo, con un massaggio cardiaco. Frequentavano la stessa palestra, si ipotizza l’esistenza di un mercato di «sostanze tossiche»

PALERMO. Qualche giorno prima di morire Alessandro Morello aveva salvato la vita ad un suo compagno di allenamento all'interno del bar che il ventiseienne gestiva a Capaci. E' stato un attimo: Alessandro dietro il bancone, l'amico che improvvisamente si irrigidisce e crolla a terra privo di conoscenza. Quel giorno era stato proprio Ale a scongiurare il peggio, praticando immediatamente il massaggio cardiaco all'amico, poi soccorso dagli uomini del 118. Un particolare che inquieta, e non poco, gli investigatori che stanno indagando sulla morte di Alessandro Morello, con quelle sostanze trovate nella casa del giovane che tutti gli indizi sembrano indicare come anabolizzanti usati per aumentare le prestazioni sportive. Malori improvvisi, di cui uno fatale, che hanno colpito due giovani che si frequentavano e che si allenavano insieme, entrambi appassionati di body building.
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