PALERMO. Di salato è salato, il contratto di servizio della Rap. Ma il vero punto è che tenere la città ordinata e pulita sicuramente ci costerà ancora di più rispetto ai quasi 142 milioni di euro che il Consiglio ha assegnato alla società guidata da Sergio Marino.
Infatti, a leggere per benino il contratto di servizio si scopre che con i 142 milioni si riesce a coprire la raccolta dei rifiuti (circa 116 milioni), vigilanza e manutenzione stradale (16,5 milioni), monitoraggio acustico e dell’inquinamento atmosferico (700 mila), pulizia delle sedi giudiziarie (5 milioni), sanificazione, derattizzazione e disinfestazione di aree di proprietà pubblica (3,4 milioni). Ma ci sono altre attività che nel corso dell’anno il Comune ha la necessità di fare: come togliere l’amianto abbandonato in strada, ripulire una piazza dopo un concerto, smaltire le ramaglie dopo un intervento di potatura. E allora? Per questo bisognerà che l’amministrazione rimetta mano al portafogli e paghi i servizi a parte. Secondo un tariffario che fa riferimento ai prezzi medi di mercato ribassati del 10 per cento.
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Rap a Palermo, il contratto non basta: ecco il conto extra
Bisognerà che l’amministrazione rimetta mano al portafogli e paghi i servizi a parte, secondo un tariffario che fa riferimento ai prezzi medi di mercato ribassati del 10 per cento
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