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L’Antimafia riapre il caso del sindacalista ucciso Geraci

La Commissione sentirà domani il figlio di Mico, assassinato a Caccamo nel 1998. Una decisione del presidente Bindi.

PALERMO. Si riapre il caso dell’omicidio del sindacalista Mico Geraci, assassinato a Caccamo la sera dell’8 ottobre del 1998. Lo ha deciso la presidente dell’Antimafia Rosy Bindi, raccogliendo l’appello di cittadini e di autorità, che non si vogliono rassegnare ad una verità tenuta nascosta per 16 anni.  Domani alle 20,30 la commissione ascolterà a Roma il figlio di Mico Geraci, Giuseppe, che all’epoca aveva 17 anni e assistette ad alcune fasi dell’agguato. Un gruppo di lavoro dell’organismo parlamentare avrà il compito di indagare sulla vicenda, di cui ha parlato anche il pentito di mafia Nino Giuffrè, capo mandamento di Caccamo, e su altri delitti irrisolti. Le inchieste della magistratura sull’agguato contro il sindacalista, che era stato consigliere provinciale e si apprestava a candidarsi con il centrosinistra a sindaco di Caccamo, si sono chiuse con l’archiviazione e restano ancora nel buio i motivi, oltre che esecutori e mandanti. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA.

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