PALERMO. È il giorno del dolore e dello smarrimento a Bagheria. La notizia delle bare bruciate e dei resti umani trovati dai carabinieri in alcune zone del cimitero ha suscitato sconcerto e indignazione. L'inchiesta condotta dalla Dda di Palermo è solo all'inizio; l'ipotesi è che dietro la vicenda possa esserci l'ombra della mafia, come ha rivelato anche un pentito. Tre dipendenti comunali sono già indagati.
«Stanotte non ho chiuso occhio - dice Maria Greco - .Non ho avuto il coraggio di dare la notizia alle mie sorelle e a mia madre di 90 anni. La mamma è rimasta vedova quando aveva 38 anni. Pensi cosa poteva succedere se le dicevo che mio padre non era più nel loculo ed era stato bruciato?». Accanto a lei la sorella Cristina; «È un film dell'orrore - commenta -. Se qualcuno si permette di profanare la tomba di mio padre ne risponderà a Dio. Una civiltà che non rispetta i morti non ha senso di esistere».
Nel cimitero è un continuo via vai di persone; tantissimi si sono recati stamane nel camposanto per verificare se i resti di un familiare siano stati estumulati senza autorizzazione. Anche alcuni attivisti del Movimento cinque stelle hanno compiuto un sopralluogo e realizzato uno sconvolgente reportage fotografico. Tra le aiuole si notano ossa e resti umani sparsi tra l'erba, insieme a oggetti personali. «Siamo di fronte a uno scempio perpetrato ai danni dei nostri cari», dicono i ragazzi di Bagheria del M5s. In un'area posta sotto sequestro c'è ancora la cenere prodotta dalle bare bruciate. «Ho visto le immagini in tv, ho riconosciuto la zona dove è seppellito mio figlio - dice Maria Castronovo -. Pensavo di non trovarlo più, sono ancora sotto shock».
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