Il Palermo stasera dovrà essere come l’acqua. Dovrà adattarsi al «contenitore» e al momento giusto romperlo con la sua forza. Come spesso avviene in natura.
È diversa questa partita da quella di venerdì scorso con la Samp, intanto per la forza del Venezia. I lagunari in campionato hanno collezionato 14 punti in più dei rosanero e sono stati anche ad un... passettino dalla Serie A. In più si gioca su due partite e il regolamento dei play-off premia chi è arrivato più avanti in classifica in caso di stesso risultato nella doppia sfida. Dunque, il Venezia parte favorito ma il Palermo visto con la Samp - come l’acqua quando viene giù senza controllo - può fare danni anche ai lagunari. E nessuno meglio di loro sa di cosa è capace l’acqua quando diventa... alta.
Un dato assodato c’è, il Palermo non può gestire niente in questa prima sfida. Magari (e speriamo che sia così) potrà farlo venerdì prossimo al Penzo nella gara di ritorno. Stasera bisogna andare in campo con la stessa convinzione di venerdì scorso contro la Samp, facendosi trascinare dai 33 mila del Barbera (i tifosi in A già ci sono andati...). Se si vuole continuare a puntare alla finale, questa partita va vinta. E per farlo bisogna replicare lo show con i doriani di qualche giorno fa. Al Palermo serve la carta carbone di un tempo. I rosanero devono andare in campo con la stessa cattiveria e lo stesso coraggio che hanno esibito contro la banda di Pirlo, che forse era arrivata a Palermo con la convinzione di trovarsi di fronte una squadra con una data di scadenza già passata.
Venerdì, invece, s’è vista la versione più bella del Palermo, quella che tutti avremmo voluto ammirare sempre durante la stagione regolare e che, invece, s’è vista solo a sprazzi in campionato. Una squadra aggressiva, concentrata e convinta dei propri mezzi. Aiutata anche dalle scelte azzeccate di Mignani che, spostando una pedina (Brunori in versione fantasista a sinistra) è andato a dama. Ecco, il Palermo stasera deve ripartire da quella prestazione a tutto tondo. Solo così si può continuare ad alimentare un sogno che fino a due settimane fa sembrava già chiuso in un cassetto.
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