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Palermo, comincia il campionato: piedi a terra e unità per il sogno - Il commento

La Serie A passa da un capolavoro. E non solo tecnico. I piedi contano, ma altri fattori hanno uguale valenza

Finalmente ci siamo, e francamente non se ne poteva più di aspettare. Perché l’altro campionato è finito - ahimè - presto e questa lunga estate di caldo sahariano, caro prezzi e incendi è sembrata ancora più infinita in attesa delle partite che dovrebbero riportare il Palermo in paradiso. Si ricomincia a Bari, dopo un mercato tutto bollicine (ma ne manca ancora qualcuna per farlo diventare d’annata) e una serie di proclami che agli scaramantici - e il calcio ne è pieno... - probabilmente hanno fatto venire l’orticaria. Il City Football Group vuole la Serie A e l’ha fatto sapere urbi et orbi. Il primo a sbilanciarsi è stato l’ad Gardini quando la ferita dei play-off mancati ancora sanguinava, l’ultimo il consigliere Galassi. A loro si è accodato anche Corini, che di questa squadra è ancora il gran visir, nonostante una parte della tifoseria pretendesse la sua testa dopo il flop con il Brescia.

Si riparte con un solo obiettivo e con tanta pressione addosso, perché a destra e manca - vedi alla voce addetti ai lavori (allenatori a spasso, opinionisti e compagnia cantante...) - si spergiura che il Palermo parte in prima fila in questo nuovo campionato di B. E il motivo di così tanta fiducia risiede proprio in quel mercato di cui si diceva sopra. Il Palermo s’è mosso in fretta, prendendo giocatori che hanno già vinto la B (Lucioni, Insigne, Ceccaroni, Mancuso) e giovani (Vasic, Desplanches) dal futuro luminoso. Investimenti importanti, a cui presto dovrebbero aggiungersene altri per dare le ultime pennellate a una tela che dovrebbe somigliare alla... Gioconda. La Serie A, infatti, passa da un capolavoro. E non solo tecnico. I piedi contano, ma l’unità e il carattere hanno uguale valenza. Il Palermo di un anno fa era come Sisifo, questo che debutta a Bari dovrà fare di tutto per portare a termine la sua fatica. Che poi è l’unico modo per fare andare d’accordo i proclami con i fatti.

L’augurio è che sia così e che Brunori e soci possano regalare un sogno ai palermitani, che vivono questa stagione come un sabato del villaggio. Dieci anni di attesa sono tanti, soprattutto se in mezzo ci sono disastri e terremoti sportivi. Dopo il fallimento, il Palermo per fortuna è ripartito, ha ritrovato miracolosamente la B e adesso ha una proprietà solida che s’è messa in testa di riportarlo in una categoria in cui è stato protagonista a lungo con Zamparini. Del resto il CFG l’aveva promesso quando s’era insediato in viale del Fante con i rosa appena promossi in B.
Si parte a Bari contro una squadra che a giugno scorso s’è suicidata ai play-off all’ultimo secondo, poi comincerà un cammino lunghissimo, disseminato di trappole, che dovrà portare a bussare alle porte del paradiso, come canta qualcuno. Buon viaggio Palermo.

Nella foto Aljosa Vasic

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