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Palermo, cantieri lumaca e impianti sportivi chiusi al pubblico

Nella città-cantiere crescono i disagi e se ne aggiungono di nuovi: chi ama vedere lo sport dal vivo non può farlo perché piscine, palazzetti e palestre sono inagibili

Il PalaMangano inagibile

Facciamo un po’ di conti, come si dice - senza offesa di genere - alla fimminina. Per le nuove opere fognarie, che restringeranno via Messina Marine - con la prospettiva catastrofica di chiuderla del tutto - sono previsti da contratto 900 giorni lavorativi. Significa, a voler essere generosi, oltre 4 anni. Per la realizzazione della nuova fermata di via Belgio dell’anello ferroviario, i giorni saranno 460: tradotto, almeno tre anni. E forse siamo ottimisti, se si pensa che l’anello prevede la costruzione di nove fermate e ne sono state realizzate cinque, ma nessuna è ancora in esercizio. Non solo. L’appalto fu aggiudicato nel giugno 2007 ma i lavori iniziarono nel 2013, per un lungo contenzioso sulle varianti che ha pure più che raddoppiato i costi, da 125 milioni a 252. E lasciamo stare il passante, i cui lavori iniziarono il 22 febbraio 2008 e sono ancora in corso, tra altri contenziosi, varianti, fiumi sotterranei a sorpresa, demolizioni ritardate eccetera: e delle 25 fermate previste ne mancano ancora tre. Ma vogliamo parlare di via Roma, altra Via Crucis quotidiana? Maggio 2019 inizio delle opere per il collettore fognario: termine lavori spostato in avanti più volte, ultima data presunta 31 dicembre.

Sì, è la città dei cantieri infiniti, del Ponte Corleone disastrato e del Canale Mortillaro sul fronte opposto, verso Trapani, che messi insieme quasi azzerano la circonvallazione, costringendo i mezzi pesanti a uno sterminato giro nel centro della città già congestionato. È anche la città degli impianti sportivi prima fermati dal Covid e ora che l’epidemia dà un attimo di tregua (fatti i debiti scongiuri) non può esserci pubblico alla piscina comunale per la Euro Cup di pallanuoto, il basket è vietato al Palamangano, il campo a ostacoli della Favorita è off limits, lo stadio delle Palme è stato vietato ai disabili. Per non parlare del Palasport (chi se lo ricorda più?), del diamante e del velodromo ingiustamente intitolato a Paolo Borsellino, coinvolto in questo modo nel disastro dell’inefficienza e della trascuratezza, che ha trasformato persino lo stadio comunale da Renzo in Enzo Barbera. Perché per rimettere quella R caduta ci vorrà probabilmente una delle tante mitologiche task force o delle pompose cabine di regia che vengono messe su per risolvere tutto senza risolvere mai niente.

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