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Palermo, voto nel caos: protestano candidati e partiti, chiesto l'intervento del governo

La sezione 196, una di quelle chiuse per la mancanza del presidente

Il caos nel voto a Palermo ha scatenato anche le reazioni. Anche i leader nazionali chiedono che si intervenga per garantire la regolarità del voto.

«A fronte di quanto sta accadendo in molte sezioni elettorali, dove mancano addirittura i presidenti di seggio e le operazioni di voto non sono ancora state avviate - dice di buon mattino  il candidato sindaco di Palermo del centrodestra Roberto Lagalla -, chiediamo un intervento deciso e immediato da parte del governo nazionale, affinché garantisca l’effettiva regolarità delle elezioni amministrative di Palermo». «Gravissimo ciò che sta accadendo a Palermo dove tanta gente è stata respinta dai seggi non aperti a causa di una evidente disorganizzazione», scrive su Twitter il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani. «Chiediamo al prefetto che i seggi rimangano aperti anche nella giornata di lunedì mattina - dichiara il commissario regionale della DC Nuova, Totò Cuffaro - per consentire a quante più persone di espletare il proprio voto e garantire così il rispetto di tale dovere e di tale diritto».

«I casi sono due - dice il leader della Lega, Matteo Salvini -: o allunghi orario del voto stasera o lo fai domani».  «Abbiamo fatto una figuraccia mondiale - tuona il vicecapogruppo della Lega alla Camera, Alessandro Pagano - per una gestione totalmente inaccettabile delle operazioni di voto: un grave danno per tutta la nostra democrazia. Vista l’impasse, e visto che le criticità si sono riscontrate già nella giornata di ieri, sarebbe stato opportuno attivare immediatamente le forze dell’ordine, l’esercito e la marineria di porto per avere un elenco di sottufficiali disponibili a svolgere questo compito. Trovando così una soluzione prima che si arrivasse a questa situazione vergognosa». «Una vicenda che farà il giro del mondo», aggiunge Annalisa Tardino, europarlamentare siciliana pure della Lega.

«A Palermo - scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni - diversi seggi chiusi ed elettori respinti. Tutto ciò è gravissimo. Intervengano immediatamente il prefetto e il Viminale».  «Ancora una volta - afferma il capogruppo di Fratelli D’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida - il ministro Lamorgese dà prova di incapacità non vigilando su Palermo e contribuendo con il suo immobilismo ad un altro disastro annunciato. Auspichiamo che la situazione possa tornare alla normalità nel più breve tempo possibile con l'apertura di tutti i seggi e le dimissioni dell’incompetente ministro dell’Interno».

«È accaduto un fatto gravissimo con 174 presidenti che ieri sera hanno rinunciato all’incarico», dichiara in un video il candidato sindaco dell’area progressista Franco Miceli. «Ho parlato con il prefetto di Palermo - aggiunge - per chiedere un tempestivo intervento che sia risolutivo per cercare di proseguire nella normalità le operazioni di voto. Alcune sezioni sono ancora incomplete con i presidenti che non si sono insediati». E ancora: «Colgo l’occasione - aggiunge Miceli - per esprimere la mia solidarietà ai dipendenti comunali che stanotte hanno cercato di ottemperare all’assenza dei presidenti con un lavoro straordinario». «Il ministero dell’Interno - dice Giusto Catania, assessore comunale uscente e candidato di Sinistra civica ecologista, con riferimento al mancato spostamento della data della finale tra Palermo e Padova - si assuma la responsabilità di questo errore. Bisogna immediatamente recuperare al grave errore. Serve una sessione elettorale suppletiva solo per i seggi che alle 10 non si sono ancora costituiti. Non si può mettere una pezza dopo aver mandato a casa centinaia di elettori. Solo per i seggi non costituiti si voti domenica prossima».

«Consiglio a tutti - dice il candidato sindaco a Palermo di Azione e +Europa, Fabrizio Ferrandelli, che ha inoltrato un audio-appello agli elettori - di andare a votare, se possibile, dopo pranzo perché ci sono problemi in alcune sezioni in cui non si sono insediati i presidenti e stiamo intervenendo da Roma col ministero cui abbiamo denunciato tutta la situazione». «A Palermo - scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda - la situazione è allucinante. In questo momento 40 sezioni chiuse. Tantissime persone tornano a casa senza aver potuto votare. È una cosa indegna di un paese civile». «Le elezioni sono già invalide», sentenzia il deputato di Azione Giorgio Trizzino. «Danni gravi - scrive sui social il presidente di IV Ettore Rosato - per i diritti di chi vuol votare ad amministrative e referendum».

«Da candidato alla carica di sindaco - dice Ciro Lomonte, candidato sindaco per i Siciliani liberi - devo denunciare il collasso della macchina elettorale palermitana; un collasso che non ha pari dalla caduta del fascismo ad oggi. Ci sono sezioni ancora chiuse a un’ora e mezza dall’inizio teorico delle votazioni e gente che è rimandata a casa».

«Ho chiesto al Ministro dell’Interno di valutare l’opportunità di autorizzare il prolungamento dell’apertura dei seggi elettorali, nella sola città di Palermo, fino alle ore 14 di domani, lunedì 13 giugno - ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci - . Una misura straordinaria a seguito dell’altrettanto straordinaria situazione che si è venuta a creare in città per la mancata costituzione di decine di sezioni elettorali. È un provvedimento che avrei adottato autonomamente, se non si votasse anche per i Referendum. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. «Al tempo stesso, ho manifestato apprezzamento al ministro Lamorgese per la disponibilità all’accorpamento delle sezioni elettorali non costituite con quelle già operanti», ha concluso Musumeci.

«Il comune di Palermo non ha garantito il corretto svolgimento delle operazioni di voto. Molti seggi non sono ancora regolarmente costituiti». Lo dichiara in una nota il parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi che ha annunciato un esposto in Procura.

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