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Assalti ai carichi di pesce a Palermo: in manette la banda di Villabate

Assalti ai carichi di pesce che avrebbero fruttato centinaio di migliaia di euro. Questa mattina gli agenti della squadra mobile hanno arrestato  i cinque presunti componenti di una banda specializzata nei colpi ai carichi di pesce.

Avrebbero messo a segno due rapine con un bottino da duecentoquaranta mila euro, ai danni degli autotrasportatori.

Si tratta di Giovanni Cerrito, Domenico Amari, Francesco Paolo Amari, Giuseppe Celauro e Emilio Marchese, tutti di Villabate ed Emilio Marchese residente e Castelvetrano, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere e della commissione di due violente rapine a danno di autotrasportatori del settore ittico. Sono tutti accusati di  rapina aggravata, lesioni personali e sequestro di persona.

Dalle indagini gli agenti hanno individuato i presunti responsabili grazie ad intercettazioni, analisi su tabulati telefonici e telecamere collocate lungo le autostrade.

Una prima rapina fu messa a segno da Giovanni Cerrito, Francesco Paolo Amari e Giuseppe Ceraulo, che dovranno rispondere anche del reato di associazione per delinquere. Il 14 giugno del 2017 i tre avrebbero assaltato un container contenente 24 tonnellate di totani surgelati, del valore di circa 70.000 euro, a Carini.

I rapinatori avrebbero aggredito  e picchiato due autotrasportatori fuggendo poi con un carico di totani surgelati. In quell’occasione i tre, per impossessarsi del carico di pesce, avrebbero anche procurato lesioni ad uno dei trasportatori.

Le indagini sono state condotte con intercettazioni telefoniche, studiando i tabulati degli indagati, rilevando le immagini delle telecamere di videosorveglianza e anche del sistema centralizzato di targhe e transito che si trova sulle autostrade.

Inoltre, Amari, Celauro e Marchese il successivo 22 agosto, a Termini Imerese, nell’area di servizio di “Caracoli”, avrebbero compiuto un’ulteriore rapina ai danni di un autotrasportatore, impossessandosi di un container contenente 138 quintali di gamberi surgelati, del valore di circa 170.000 mila euro.

In entrambi i casi, la banda avrebbe approfittato che le vittime avevano raggiunto il luogo della consegna del loro carico con abbondante anticipo e che fossero quindi in sosta. Nel primo caso erano dinanzi la sede della ditta consegnataria, nel secondo, in un’area di servizio.

In entrambe le rapine gli autotrasportatori sarebbero stati colti di sorpresa colti nell’abitacolo dei loro rimorchi, sarebbero stati tirati giù dai mezzi e costretti, faccia a terra, per svariati minuti, tempo necessario a sostituire la motrice con un secondo vettore che avrebbe trasportato il prezioso carico in zona “sicura”.

Le vittime sarebbero state, inoltre, condotte lontano dal luogo della rapina ed abbandonate su strada.

Sono in corso indagini per verificare chi abbia beneficiato e quale sia stata la destinazione finale del grosso rifornimento di molluschi e crostacei.

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