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La nave dei bambini, 188 i minori soli: ospitati tra Palermo e Agrigento

PALERMO. Sono 188 i minori stranieri non accompagnati a bordo di quella che è stata ribattezzata come la "nave dei bambini", approdata poche ore fa al porto di Palermo. Hanno tutti fra i 16 e i 17 anni. Saranno ospitati in diversi centri di prima accoglienza per minori della Sicilia, tra le province di Palermo e Agrigento.

"Stiamo attivando tutte le procedure necessarie per accoglierli - spiega l'assessore alle Attività sociali del Comune di Palermo, Giuseppe Mattina, presente al molo Quattroventi -. Saranno smistati nei centri di prima accoglienza presenti in città e provincia, ma anche in qualche altra struttura disponibile in provincia di Agrigento. Qui resteranno per un periodo massimo di 60 giorni - aggiunge -, per poi essere trasferiti nei centri di seconda accoglienza dove restano fino alla maggiore età".

"La presenza di un così alto numero di bambini è segno che i flussi migratori non si possono fermare - commenta Mattina -; anzi, vanno controllati e regolamentati in maniera diversa. Da alcuni Paesi i popoli continuano a fuggire da guerre e carestie, anche se gli sbarchi diminuiscono in realtà le migrazioni non si fermano".

Un naufrago su tre è un minore - spiegano da Sos Mediterranee -. In totale sono 241 i bambini e gli adolescenti giunti a Palermo dopo essere stati tratti in salvo dalla nave Aquarius di Sos Mediterranee, che nei giorni scorsi ha effettuato 7 operazioni di soccorso. Ad arrivare sono soprattutto etiopi, somali, maliani, eritrei e ventisette famiglie siriane, con bambini al seguito.

"Non accadeva da mesi di dover assistere sbarchi con un numero così alto di minori. Molti sono teenager e provengono da Paesi subsahariani - spiega Isabella Trombetta, comms officer a bordo della nave di Sos Mediterranee -. Si tratta di un fenomeno in crescita negli ultimi mesi. Ci sono sempre più ragazzini che decidono di affrontare la traversata in mare. È un dato preoccupante se si pensa che, in Libia e durante il viaggio, adolescenti poco più che bambini sono esposti alle stesse tremende violenze degli adulti".

 

 

 

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