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"No alla Ztl a Palermo", ecco chi sono i ricorsisti

PALERMO. Un cartello di cittadini e associazioni si sta muovendo legalmente per far sospendere la Ztl, provvedimento attuato lo scorso 10 ottobre. E’ stato notificato e depositato al Tar il primo dei ricorso per motivi aggiuntivi contro il provvedimento delle Ztl (Centrale) a Palermo. I ricorrenti sono solo 80 perché fanno parte di quel gruppo che ha vinto il primo ricorso al Tar tra aprile e maggio 2016.

Il consigliere Nadia Spallitta che aderisce all’associazione Bispensiero ribadisce: “Le criticità rimaste sono tante. La prima riguarda le norme di contabilità, infatti, l’entrate e le uscite della Ztl non sono rendicontate né nel bilancio del Comune di Palermo, l’Amat non le rendiconta neanche e per ora le entrate si dovrebbero essere attestate tra i 4 e i 5 milioni di euro. La seconda riguarda la certificazione sull’inquinamento. Studi dell’Arpa hanno evidenziato che è mezzi più inquinanti sono le navi, i tir e le caldaie. Secondo il regolamento attuale i mezzi pesanti fino a 17 tonnellate sia per il trasporto turistico che per quello commerciale se dotati di pass possono entrare. Terzo tasto dolente è il Piano generale del traffico urbano che per la città di Palermo risale al 2015”.

Roberto Robotti dell’associazione Vivo civile precisa: “L’ultima rilevazione dei dati sull’inquinamento è stata è effettuata con carta e penna dalle 7,30 alle 8,30, in un modo assolutamente non scientifico”. A questi ricorrenti verrà depositato nelle prossime ore un ricorso “per intervento adesivo” a quello “per motivi aggiuntivi” di 320 cittadini, commercianti e le associazioni come Confcommercio, Confindustria, Confartigianato, Cidec che sono rappresentate dagli avvocati Giovanni Scimone e l’avvocato tributarista Alessandro Dagnino.

Per domani è previsto un sit-in in piazza Giulio Cesare alle 11 guidata dall’avvocato Vincenzo Sparti, rappresentante del Movimento Forza del popolo che aveva promosso un atto di disobbedienza civile che però ha fatto un passo indietro: “ Il movimento che rappresento, pur volendo cambiare radicalmente il sistema politico che, a vari livelli, sta opprimendo la gente ed il popolo, non intende trasgredire neppure la più insignificante delle leggi né, nel caso di specie, le prescrizioni del Questore verso cui si nutrono sentimenti di rispetto e di stima”.

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