Una piattaforma permanente nella quale investitori, grandi imprese, giovani imprenditori e ricercatori possano trovarsi senza intermediari. Già attiva online, Startime è stata presentata questa mattina a Palermo alle Terrazze di Mondello all’interno dell’Innovation Sicily, evento dedicato all’incontro tra stakeholder, start up e progetti di ricerca siciliani.
Promossa dalla Fondazione Emblema, da anni impegnata ad agevolare le connessioni tra le università, da cui escono le idee potenzialmente innovative, e le grandi aziende, che hanno bisogno di ragazzi e soluzioni che possono portare sul mercato, la piattaforma dovrebbe fungere da acceleratore, colmando di fatto l’assenza di hub (incubatori che permettono ai giovani imprenditori di mettere alla prova le proprie capacità e idee) nell’Isola. Che di sé fornisce un quadro tutt’altro che confortante. «Ci sono alcune centinaia di start up innovative, ma il tema non è la ragione sociale - spiega Tommaso Aiello, presidente della fondazione Emblema - bensì avere idee di impresa che siano in grado di stare sul mercato. E per fare questo servono tante componenti. Pensiamo al mondo universitario: posso avere un’idea tecnicamente buona ma non avere in quella compagine l’imprenditore. Allora quell’idea non funziona, non diventerà mai impresa».
Il tema dunque si sposta sulle connessioni, ma «ad oggi non siamo neanche partiti, questa è la verità brutale - prosegue Aiello -. Un evento annuale come quello di oggi non risolve le cose e non le migliora. Al più crea dei casi da raccontare. Noi invece vogliamo dare un contributo concreto, con una piattaforma permanente online in cui aziende, start up e ricercatori potranno parlarsi costantemente».
I numeri della realtà siciliana sono bassi, così come i dati che fotografano la realtà universitaria regionale, agli ultimi posti per numero di laureati sia in Italia che in Europa: «Ognuno deve fare la propria parte - taglia corto Aiello -, non è sempre e solo colpa della politica. Gli studenti devono studiare di più, le università devono raccontare meglio cosa fanno e le possibilità che offrono e la politica deve facilitare questi processi. Ma non si può pensare che tutto si faccia perché interviene la politica». Sinergie che, però, potrebbero non bastare. Il divario tra le competenze tecniche e la competenza imprenditoriale è ancora molto ampio: un peso difficile da sostenere per una terra che prova a spiccare il volo.
«Bisogna trasformare in imprenditori persone che magari fanno ricerca e non pensano ad una applicazione - sottolinea il presidente della fondazione - ed è un passaggio su cui c’è ancora molto da lavorare. Chi ha i soldi vuole investirli, le aziende hanno bisogno di fare innovazione. Qui c’è l’aspetto interessante: chi ha soldi ha tutto l’interesse che vengano investiti in progetti di impresa. Il pezzo che manca, quindi, è l’orientamento all’impresa delle persone, i soldi esistono già».
Chiamato in causa, l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, sottolinea la grande attenzione al tema e «la testimonianza è l’incontro di oggi con tutte le start up innovative. Nell’ambito della programmazione unitaria abbiamo in mente di inserire una serie di interventi e risorse che vanno a finanziare riceva e innovazione. Parliamo di un’iniezione di circa 200 milioni di euro per poter stimolare giovani, avviare percorsi imprenditoriali nuovi e produrre quel cambiamento che avviene attraverso la creazione di start up». E conclude: «Vogliamo accorciare le distanze tra le istituzioni e il territorio, tra le imprese e gli stakeholder, cercando di creare un rapporto di collaborazione e sinergia. La concertazione di idee fa nascere proposte, bandi, avvisi, circolari, iniziative legislative. Il confronto per noi è necessario e rappresenta un momento importante di crescita e stimolazione delle idee».
Presenti all’evento di oggi. Moderato dalla giornalista Elvira Terranova anche Alessandro Albanese, presidente di Confindustria Sicilia, Salvo Baglio, presidente della fondazione Samothrace, Luigi Gallo, responsabile area incentivi e innovazione di Invitalia, Maria Elena Oddo, presidente giovani imprenditori Sicindustria, Antonio Valenza direttore del dipartimento di Ingegneria di Palermo e Emanuele Spampinato, presidente gruppo Eht.
Nel video Aiello e Tamajo.
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