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Sport come antidoto alla violenza, a Palermo il torneo forense di basket

In corso il torneo nazionale forense di basket “Insieme per non dimenticare”, giunto alla settima edizione, organizzato dall’associazione Ius Palermo basket: avvocati e magistrati da tutta Italia si sono ritrovati fuori dalle mura delle aule di tribunale per non dimenticare la strage di Milano del 9 aprile del 2015

Lo sport come antidoto alla violenza. Sempre più spesso ormai, l’attività sportiva viene usata come strumento di veicolo dei principi e dei valori della legalità, generando una più consapevole coscienza civile e momenti di riflessione come quello andato in scena oggi a Palermo nella sala Martorana di Palazzo Comitini, ex sede della Provincia, nel cuore di via Maqueda. Qui Clelia Maltese, presidente dell’associazione nazionale magistrati palermitana, Dario Greco, presidente dell’ordine degli avvocati, il vice sindaco Carolina Varchi, l’assessore allo Sport, Sabrina Figuccia, hanno partecipato al convegno “Lo sport antidoto o anestesia per la violenza sociale?”.  Un’occasione per ricordare e riflettere sui fatti di Milano, quando la mattina del 9 aprile del 2015 Claudio Giardinello, imprenditore e imputato per fallimento fraudolento, entrò nel palazzo di giustizia milanese con un falso tesserino da avvocato ed esplose alcuni colpi di pistola sotto i quali morirono il giudice della seconda sezione fallimentare del tribunale, Fernando Ciampi, l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani e Giorgio Erba, coimputato dell’omicida.

Da quel giorno, il mondo della giustizia ha organizzato il torneo nazionale forense di basket “Insieme per non dimenticare”, quest’anno giunto alla sua settima edizione in corso di svolgimento proprio nel capoluogo siciliano ed organizzata dall’associazione Ius Palermo basket: avvocati e magistrati da tutta Italia si sono ritrovati fuori dalle mura delle aule di tribunale per mettere in campo «quei valori condivisi da magistrati e avvocati - ha sottolineato Clelia Maltese -, anche per il 23 maggio ci siamo riuniti in piazza della memoria: eravamo avvocati e magistrati con una forte condivisioni dei valori, oltre certe divisioni e separazioni annunciate, preannunciate. In realtà, laddove ci confrontiamo, non c’è alcuna differenza, ovviamente nel rispetto dei ruoli e delle funzioni, tutte riconosciute a livello costituzionale».

«Siamo orgogliosi che sia stata scelta Palermo come location di questa manifestazione, che non parla soltanto di sport ma anche di legalità, un tema che ci vede impegnati a tutto tondo perché determinati valori non si trovano soltanto dentro le aule di tribunale ma soprattutto tra la gente e i ragazzi - ha detto l’assessore comunale allo Sport, Sabrina Figuccia -. In campo si è certamente tutti uguali e questa è una lezione importante: è proprio sul campo che si imparano le regole anche di lealtà nei confronti dei propri compagni e dell’avversario, sviluppando una sana competizione dietro principi e regole importanti che saranno più facili da applicare successivamente».

Al convegno, presente anche il presidente del tribunale Piergiorgio Morosini. Quest’ultimo, si è soffermato sull’importanza della condivisione «di questi momenti di riflessione, il tema è molto stimolante perché riguarda lo sport come anticorpo alla violenza, ma non scordiamo l’occasione per riflettere sui fatti di Milano - ha sottolineato Morosini -, una vicenda tragica che impone a ciascuno di noi,  operatori del diritto, una riflessione supplementare rispetto alle tensioni che circondano l’amministrazione della giustizia e le tensioni». E prosegue: «Noi magistrati abbiamo una responsabilità, che è quella principalmente di ascoltare nel quotidiano ogni voce prima di assumere qualsiasi decisione, quindi ci vuole attenzione anche nei gesti quotidiani più ripetitivi - dice -. Le tensioni si possono fronteggiare con misure normative adeguate, con luoghi di svolgimento del servizio giustizia a misura di cittadino».

 

Nel video parlano Sabrina Figuccia, Piergiorgio Morosini, Dario Greco e Clelia Maltese

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