Recite e esibizioni di canto, accompagnati dai docenti. Così, a un anno dallo scoppio della guerra, i piccoli studenti della direzione didattica Garzilli di Palermo hanno espresso il loro desiderio di pace. «Oggi festeggiamo contemporaneamente la primavera, la pace e la Pasqua – dice la dirigente scolastica Angela Mineo -. Vogliamo portare un messaggio di augurio, di risurrezione, di rinnovamento e pace».
Presenti anche il presidente della ottava circoscrizione Marcello Longo e il consigliere Francesco Schembri che si sono impegnati, in sinergia con l’assessorato Ville e Giardini del Comune, Rap e Amg per la realizzazione dei lavori nella parte esterna della scuola che hanno permesso ai bambini di fruire degli spazi. Per l’assessore alle Politiche migratorie e rapporti con la Consulta delle culture, Antonella Tirrito «è bello vedere i bambini così gioiosi che riflettono però su temi importanti come quelli della pace, della fratellanza tra i popoli, dell’inclusione sociale. Pensano alla possibilità di accogliere l’altro nella pace. Questa iniziativa va promossa e ampliata anche in altre scuole perché è dai più piccoli che deve partire l’amore verso gli altri».
Tra le attività svolte dai bambini, anche quella musicale ritmica con strumenti a percussioni, con la maestra cantautrice Lucina Lanzara. A coordinare la giornata il portavoce della Consulta per la pace e i diritti umani, Francesco Lo Cascio. «I nostri bambini continuano a chiedere la pace – commenta Lo Cascio – pensando sopratutto ai piccoli ucraini ma anche ai bambini russi che perdono il loro papà. In questa guerra 150 mila persone per parte stanno morendo e questo significa orfani. Putin è condannato dalla Corte penale internazionale per 15 mila bambini sottratti alle famiglie. Noi facciamo ascoltare la voce dei nostri piccoli come una preghiera perché si possa arrivare al cessate al fuoco e alla fine della guerra. Un incendio non si spegne con il fuoco ma con l’acqua. La pace non si fonda sulle armi».
Nel video Angela Mineo, Antonella Tirrito, Marcello Longo e Francesco Lo Cascio
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