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Gianluca, la tetraparesi e l'amore per le immersioni: "Il mare mi libera dalla carrozzina"

Il mare come porta d'accesso ad un mondo senza barriere, in cui la disabilità è soltanto un ricordo. È questo il filo conduttore di "Aria sotto il mare", libro del palermitano Gianluca Pellegrino scritto grazie al contributo dell'autore Ilarione Loi, assistente di Gianluca, e con la prefazione di Patrizia Maiorca, figlia dell'indimenticato apneista siracusano.

Gianluca Pellegrino, affetto da tetraparesi spastica, ha trovato nelle immersioni e in generale nel suo amore innato per il mare la chiave per interpretare al meglio un'esistenza inchiodata ad una sedia a rotelle.

“Il mare ti dà l'assenza di gravità - dice Gianluca - una forma di leggerezza. È un modo per uscire dalla carrozzina e dall'ambiente terrestre. Libertà nei movimenti, il mare dà pace e serenità".

Una storia che con leggerezza rimarca l'importanza della sensibilizzazione dei giovani verso il tema della disabilità, per comprenderla e per combattere alcuni pregiudizi che spesso si manifestano soprattutto negli adulti: “La gente mi guarda con pietismo, ma io dico 'sono come te, non c'è niente' e le creo imbarazzo oppure gli dico 'ma che guardi?' – sottolinea Gianluca Pellegrino -. Io tutto questo lo accetto da un bambino. Infatti il bambino io lo aiuto ad interagire con la disabilità, gliela spiego che la disabilità non è un limite ma sono come lui. Ed è bello. Mentre l'adulto no. L'adulto dovrebbe essere in grado di capire però purtroppo a volte l'ignoranza regna".

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