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Scienziati, artisti e studenti insieme per "Generazione Terra": il progetto ambientale a Palermo

Si chiama “Generazione Terra” la grande comunità di studenti, insegnanti, educatori e associazioni attive nel quartiere Noce-Zisa di Palermo, che si è data da fare per realizzare un piccolo cambiamento sul territorio, in grado di riflettersi poi sulla salute dell’ambiente.

È partito tutto dall’istituto comprensivo “Manzoni Impastato”, in collaborazione con Palermo Scienza, dove sono stati accolti esperti di scienza, artisti e artigiani, uniti dal desiderio di fare dell’arte strumento di sensibilizzazione. Si punta a rendere noti gli obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nell’Agenda 2030.

“Il tema principale è quello del cambiamento climatico - spiega Elizabeth Parisi, community manager Generazione Terra - che viene discusso utilizzando l’arte come strumento per entrare in relazione con il cittadino: dalle passeggiate di quartiere, alla progettazione di exhibit, dalla collaborazione tra artisti e scienziati, ai laboratori didattici per studenti e insegnanti”.

Così la scuola si è fatta più colorata; nuovi murales, a firma di Studio Pica, Gabriele Genova e Tutto o niente, e un’intera ala dedicata alle opere d’arte scientifiche. Su una di queste, un iceberg in procinto di sciogliersi, campeggia un orso polare che protesta: ‘Ci state squagliando l’habitat’.

O ancora una teca dove sono esposti i recipienti che si utilizzavano in passato per conservare l’acqua; una riflessione anche su come questo bene primario sia stato privatizzato negli anni. “Sono oggetti esplicativi che racchiudono un messaggio, che sia la descrizione di un fenomeno scientifico o la descrizione di un goal”, illustra Daniele Crisci, curatore e progettista aspetti scientifici. Anche fuori dall’istituto però sono stati fatti degli interventi. Sulle saracinesche del quartiere adesso si legge ‘ascolta, cura, energia, circolarità’, parole colorate e pregne di significato che animano le opere degli studenti dell’Accademia delle belle arti. Infine è toccato ai rifiuti che puntualmente circondano la scuola. Sono ingombranti e pericolosi, e su di loro si è scagliata l’espressione severa dell’orso polare, che vuole indurre a riflettere su quale sia il vero habitat e la vera storia degli oggetti abbandonati.

“La scuola da sempre ha un compito fondamentale nell’ambito dell’educazione - commenta poi Silvia Schiraldi, dirigente dell’istituto - la scuola è un luogo in cui si sviluppa il pensiero critico e del progetto ci riteniamo soddisfatti. L’istituto ha anche cambiato aspetto: è più colorato e più solare”.

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