Prende il via da Palermo la decima edizione del Festival della Dottrina sociale, tradizionalmente ospitato a Verona alla fine di novembre. Quest'anno ritorna con una nuova veste organizzativa dettata anche dall’emergenza sanitaria. Sono 28 le città coinvolte nell'iniziativa promossa da Don Adriano Vincenzi per coniugare il tema “Memoria del futuro” nella realtà dei singoli territori. Tra queste anche Palermo.
Nel capoluogo siciliano sono previsti sei appuntamenti in quattro giorni, da lunedì 23 a giovedì 26 novembre.
Si inizia lunedì, alle 10, nel Giardino dei Giusti, in via Alloro, con la piantumazione di un melograno, i cui frutti, dai chicchi numerosi e diversi, ci raccontano una ricchezza nella diversità.
Il Festival, concepito e coordinato da don Adriano Vincenzi e dalle diverse realtà che fanno propri i principi
della dottrina sociale, è una “festa” di quattro giorni che coinvolge tutta la popolazione con i suoi diversi eventi, laboratori, tavoli pensanti ispirando un cambiamento concreto sui nostri territori conciliando economia, solidarietà e ambiente per un bene condiviso.
"Il melograno è un albero che ci piace attribuire ad un pensiero della vita come un passato che comincia da lontano in noi e che finirà lontano quando potremo dare il senso alla nostra esistenza", spiega Massimo Maniscalco, coordinatore festival per Palermo.
Il titolo di questo appuntamento del Festival della Dottrina sociale della chiesa – Memoria del futuro – trova
nell’albero di melograno suggestioni sulle quali fermare la nostra attenzione: è una pianta presente sin dall’inizio della storia dell’umanità, richiama la potenza della vita; è ben radicato nel terreno, le sue radici sono forti, la sua forza è sinonimo di tenacia nelle difficoltà; offre riparo e i suoi frutti, dai chicchi numerosi e diversi, ci parla di una ricchezza nella diversità.
"Il melograno è presente nella cultura ebraica, nel giardino dell'Eden e nel Corano - dice il sindaco di Palermo Leoluca Orlando". "Questo Festival si apre con un gesto che è simbolo ma concretamente legato alla vita della città".
Memoria, dunque, di un lungo cammino che oggi chiama ogni persona, donna e uomo, a guardare avanti,
per costruire il futuro, accettando la sfida, come ci chiede Papa Francesco nella Fratelli tutti, di “sognare e
pensare a un’altra umanità. È possibile desiderare un pianeta che assicuri terra, casa e lavoro a tutti.
Questa è la vera via della pace”.
Durante i giorni del Festival, da Aosta a Mazara del Vallo, da Asti a Lamezia Terme, da Bologna a Pisa, Roma,
Palermo, solo per citare alcune città, incontri e convegni vedranno la partecipazione di realtà produttive, associazioni, cooperative, banche e organizzazioni sindacali, per discutere sui temi in primo piano nel territorio e per proporre delle alternative che siano in sintonia con la Dottrina sociale della Chiesa.
A conclusione degli eventi le realtà partecipanti firmeranno una Carta dei valori che guiderà il loro impegno
sociale e politico, teso al bene comune, con una particolare attenzione alle vecchie e nuove povertà.
Video di Marco Gullà
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