PALERMO. Un sacerdote della diocesi di Palermo dice di ricevere messaggi da parte della Madonna, di santi e angeli, anzi fa proprio da tramite con la sua voce, e scoppia un caso all' interno della Chiesa. Centinaia di persone lo seguono nel luogo in cui avverrebbero queste «locuzioni», attendono da lui parole e segni, altre lo guardano con sospetto, ma i vertici diocesani non si pronunciano ancora. Sui social network e sui canali video di internet, intanto, i filmati dei raduni di preghiera e dei messaggi stanno spopolando, con migliaia di visualizzazioni. Il più cliccato e condiviso è quello che in pieno agosto documenta lo sgorgare da un terreno di acqua ritenuta dallo stesso sacerdote «miracolosa», con proprietà terapeutiche ed esorcistiche. E a questo fenomeno è legato un appuntamento molto atteso: il 14 settembre sarà possibile distribuire quest' acqua a chi la chiederà. Il protagonista di questa controversa vicenda è don Alessandro Minutella, parroco di San Giovanni Bosco a Palermo, nel quartiere Romagnolo, e da parecchi anni animatore di un centro di spiritualità mariana «Piccola Nazareth», in territorio di Carini e, dunque, diocesi di Monreale. Non è stato possibile parlare con don Minutella direttamente, perché si trova all' estero in pellegrinaggio da parecchi giorni, ma i video pubblicati e i documenti sul sito www.ilgiardinodimaria.org parlano chiaramente. Le attività di preghiera e predicazione all' interno di questo terreno e nella cappella vicino a Carini sono state sempre molto partecipate dalla gente, destando anche sospetti e prese di posizione da parte del vescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, che mesi fa aveva vietato a don Minutella di celebrare messa nel territorio della diocesi monrealese. Ma a luglio avviene la svolta.
Secondo le parole di don Minutella, dal 7 luglio Maria «Regina del Cielo» parla «attraverso questo mio ministro che ho scelto. Sto facendo molta violenza su di lui per parlare. Gli costa sofferenza. Vi
parlerò ancora e voi dovrete registrare i miei messaggi... Il fatto che questo mio eletto sia perseguitato, calunniato, ha dato tante volte la vita per me, l' onore, questo sia per voi conferma che l' opera è mia».
Dal Giornale di Sicilia del 9 settembre
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