PALERMO. Nel 2013 si sono registrati in Italia oltre 1.300 casi di meningite, di questi 162 sono stati causati dal meningococco B, il sierotipo più aggressivo e potenzialmente letale, che colpisce soprattutto i bambini sotto l’anno di vita e gli adolescenti. Solo in Sicilia, lo scorso anno, sono stati segnalati 31 casi di meningite.
Questi i dati discussi durante un workshop a porte chiuse svoltosi a Palermo e promosso dal Comitato Nazionale Contro la Meningite (CNCM), primo gruppo in Italia impegnato nel rappresentare bisogni e diritti delle persone colpite da meningite e delle loro famiglie e fondato da genitori che hanno perso i propri bambini a causa di questa infezione. L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte della copertura vaccinale contro la meningite in Sicilia.
“Il Comitato, infatti, auspica che anche la Sicilia, e a seguire tutte le regioni italiane, segua l’esempio virtuoso di Toscana, Basilicata, Puglia e Veneto, che hanno completato l’offerta vaccinale contro tutti i sierogruppi della meningite meningococcica – la forma batterica più grave e infettiva - inserendo nel proprio calendario il vaccino contro il ceppo B, ultimo in ordine temporale ad essere reso disponibile alle mamme.” afferma Ivana Silvestro, Vice Presidente del Comitato e mamma del piccolo Federico, morto a soli 2 anni e mezzo a causa di una meningite fulminante di tipo B, il sierotipo tra i più pericolosi che ogni anno è responsabile, in Italia, di oltre il 60% dei casi. “Allora non esisteva un vaccino in grado di proteggere mio figlio, ma oggi questo vaccino esiste, per questo esorto tutte le mamme e i papà ad informarsi presso il proprio pediatra o il Centro Vaccinale più vicino per poter decidere in modo consapevole della salute dei propri figli”.
Grazie al contributo di pediatri e igienisti, il Comitato intende riaccendere i riflettori su una malattia la cui gravità è ancora oggi sottovalutata, soprattutto per mancanza di informazioni chiare e puntuali sulla sua pericolosità, su come si manifesta e su come è possibile prevenirla. L’informazione, come pure le campagne vaccinali, sono importanti, specialmente oggi che sono sempre più dilaganti le campagne antivaccinazioni, diffuse soprattutto online, che confondono i genitori con dati e affermazioni non confutati scientificamente. Tanto più che, da una recente indagine del Censis, è emerso quanto i genitori siano scettici quando si parla di vaccinazioni: solo 2 su 10 si fidano totalmente della vaccinazioni.
“Vogliamo invece contribuire a creare una cultura corretta della vaccinazione perché solo così potremo avere un futuro libero dalla meningite e prevenire altre morti evitabili grazie alla vaccinazione. Ma per raggiungere questo obiettivo è necessario l’impegno di tutti, istituzioni in primis.” Questo l’accorato appello di Amelia Vitiello, Presidente del Comitato e mamma della piccola Alessia, anche lei morta per meningite fulminante a soli 18 mesi.
“I vaccini sono oggi l’unica arma efficace e sicura, oltre alla diagnosi precoce, per combattere la meningite e le altre malattie infettive” spiega il professor Francesco Vitale, Direttore dell’Unità Operativa di Epidemiologia Clinica del Policlinico di Palermo. “Si tratta di preparati biologici che aiutano a proteggere l’organismo contro una determinata malattia e sono concepiti e creati per permettere all’organismo di riconoscere un virus o un batterio, distruggerlo e memorizzarlo, così che il sistema immunitario possa riconoscerlo ed eliminarlo più facilmente qualora lo incontri di nuovo. Per calcolare l’impatto e l’importanza di questi strumenti per la salute delle persone, basti pensare che l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che siano più di otto milioni le vite salvate ogni anno dai vaccini”.
“Oggi possiamo contare sulla disponibilità di tutti i vaccini contro la meningite meningococcica di tipo A, Y, W e C, e da quest’anno è in commercio in Italia un nuovo vaccino, quello contro il meningococco B. Data la sua recente introduzione sul mercato, il vaccino contro il meningococco B non è ancora stato inserito nel Piano Nazionale Vaccinale 2012-2014 e ad oggi solo quattro regioni lo hanno introdotto nel proprio calendario vaccinale, rendendolo gratuito per tutti i nuovi nati: si tratta di Toscana, Basilicata, Puglia e Veneto” dichiara Milena Lo Giudice, pediatra di famiglia e membro del Comitato Scientifico Tecnico della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP).
L’assessorato alla Salute della Regione Siciliana dalla valutazione dei dati di sorveglianza delle malattie batteriche invasive, nel merito meningococco e pneumococco, responsabili di meningite e setticemia, ha deciso un adeguamento del calendario vaccinale. “Il fine è quello di prevenire le malattie prevenibili con la vaccinazione e la lotta al meningococco e al pneumococco è un traguardo da perseguire con forza”, osserva il dottore Mario Palermo, responsabile del Servizio 1 del Dipartimento attività sanitaria e Osservatorio epidemiologico dell’assessorato della salute della Regione Siciliana.
Questa marcata disomogeneità nelle politiche vaccinali regionali determina di conseguenza discriminazioni e differenze tra i cittadini. “Il rischio è di creare cittadini di serie A e di serie B, distinti cioè tra chi può accedere attivamente e gratuitamente alle vaccinazioni e chi invece deve pagare di tasca propria – sempre che ne abbia le possibilità economiche - se vuole proteggere la salute dei propri figli. Auspichiamo però che nel prossimo futuro, anche in vista della stesura del nuovo Piano Nazionale Vaccinale la copertura vaccinale sia resa omogenea a livello nazionale e che raggiunga almeno il 95% della popolazione” conclude Ivana Silvestro.
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