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Tumore al pancreas, al Civico di Palermo una unità speciale per lo screening

«Bisogna sensibilizzare alla prevenzione la popolazione e anche i colleghi che si occupano di questa materia». Queste le parole di Toti Amato, presidente dell’ordine dei medici di Palermo, sul progetto di screening del tumore al pancreas portato avanti dal reparto di Medicina Interna dell’ospedale Civico di Palermo.

Purtroppo, a differenza di altri tumori, quello del pancreas risulta essere il più letale. Tre quarti dei malati va incontro a decesso entro un anno dalla diagnosi e a 5 anni dalla scoperta della malattia sono vivi solo 8 pazienti su cento.

Per questo motivo è partito un progetto legato alla prevenzione e al tentativo di screening della malattia. Un’idea ancora sperimentale ma che potrebbe rivelarsi fortemente incisiva nella lotta al tumore: «Il cancro al pancreas - ha detto Amato - può essere diagnosticato tanto tempo prima e andrebbe fatto uno studio prospettico a distanza per capire se sia possibile raccogliere dei segni premonitori. In questo modo, se riscontrato in tempo opportuno, si potrebbe intervenire precocemente».

Purtroppo il tumore al pancreas risulta essere il peggiore per gravità e possibilità di guarigione, così diversi centri internazionali, a cui si è unito anche l’ospedale civico di Palermo, stanno portando avanti un progetto di screening, come ha spiegato Alberto Maringhini, direttore di prima unità Medicina del Civico: «Quando il carcinoma viene diagnosticato il paziente, nel 95% dei casi, muore dopo 5-6 anni. Questo è sintomo che la diagnosi è tardiva e le cure ancora no sono abbastanza efficaci. Diversi centri di ricerca internazionale - ha proseguito Meneghini - hanno cominciato a portare avanti dei tentativi di screening del carcinoma, perché tra il 10 e il 20% dei pazienti risulta avere o familiarità con il carcinoma o delle mutazioni genetiche che li espongono a un rischio aumentato».

Ancora, però, lo studio è in fase sperimentale, quindi «non essendo ancora sicuri della piena bontà del progetto - ha proseguito Meneghini - metà dei pazienti effettueranno lo screening, la restante proseguirà con visite ed ecografie ma senza fare risonanze, perché non siamo ancora sicuri anche in termini di rischio per il paziente».

Nello studio stanno confluendo tutte le migliori energie, come ha ricordato Salvatore Requirez, direttore sanitario dell’azienda ospedaliera Civico di Palermo: «A guida del progetto c’è la grande competenza del reparto di Medicina Interna del Civico, che da decenni è protagonista nel campo delle cure delle patologie del pancreas. Inoltre - continua -, i progetti di prevenzione sono le manovre di economia medica più importanti».

All’interno del progetto si tracciano anche precorsi di formazione trasversale affinché tutto ciò che viene condiviso e appoggiato dalle ricerche diventi patrimonio della comunità scientifica tutta.

video di Marcella Chirchio

interviste: Toti Amato, presidente Ordine dei medici di Palermo; Alberto Maringhini, direttore della prima unità di medicina del Civico; Salvatore Ricures, direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera Civico di Palermo

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