Ha deposto una corona di fiori alla stele di Capaci che ricorda le vittime della strage del 1992, poi ha raggiunto Palazzo Jung. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi è tornato a Palermo nel giorno del ricordo e ha poi partecipato alla cerimonia per l'apertura simbolica del cantiere dove sorgerà il Museo del presente e della memoria della lotta alle mafie Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. «L'arresto di Matteo Messina Denaro ha significato la chiusura di una pagina della nostra storia, quella stragista - il commento del ministro -. Adesso è cominciata un'altra storia. La battaglia prosegue, la mafia si è evoluta, ha cambiato il suo modo di agire. L'importanza del ruolo Stato e delle sue istituzioni è anche quella di adattarsi a questo mutare della mafia e non retrocedere. Come ha detto Falcone, la mafia è un fenomeno umano e come tale è destinato a finire».