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"Mi riscatto per Palermo", la riabilitazione dei detenuti in società: "Basta recidive"

A palazzo delle Aquile, il sindaco Roberto Lagalla e l'assessore ai progetti per i detenuti, Antonella Tirrito, insieme ai direttori degli istituti penitenziari di Palermo "Pagliarelli" e "Ucciardone" e ai rappresentanti del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – Ministero di Grazia e Giustizia, hanno firmato il protocollo d’intesa "Mi riscatto per Palermo". L’obiettivo è l’inclusione sociale di soggetti in stato di detenzione con interventi volti al recupero del patrimonio ambientale nel territorio cittadino.

“Dopo tre mesi – spiega il sindaco Lagalla - passiamo dalla fase di formale sottoscrizione dell'accordo e della fase istruttoria che ha impegnato gli uffici, alla concretizzazione di un progetto che coniuga due aspetti importanti: l’impiego sociale dei detenuti in stato di detenzione e un contributo sociale alla città”. Il progetto, voluto infatti dall’assessore Tirrito, mira al recupero del cittadino detenuto guardando alla persona e contemporaneamente ad una maggiore sicurezza per la città.

“E’ una lotta alla recidiva che si attesta sulla soglia del 70 per cento – spiega infatti l’assessore Tirrito - è un'azione educativa. Insieme alle aziende, alle partecipate, alla polizia municipale e al terzo settore, vogliamo dare un reinserimento sociale e lavorativo a persone che hanno sbagliato ma che hanno diritto ad un’altra possibilità”. La direttrice della casa circondariale Pagliarelli spiega che la firma giuridica che consentirà l’uscita dei detenuti sarà quella dell’articolo 20-ter lavori di pubblica utilità che non prevede retribuzione.

“Selezioneremo le unità – dice la direttrice - tra i condannati con pena definitiva che ne hanno scontato una buona parte, detenuti che dovranno godere della nostra fiducia”. Il direttore dell’Ucciardone, Fabio Prestopino sottolinea la duplice finalità del progetto: dare un contributo all'amministrazione della città e alla comunità palermitana e incrementare il senso civico dei detenuti. La prima partecipata ad aderire al progetto è la Reset e i detenuti si occuperanno della cura e della gestione del verde urbano. Sono state avviate già interlocuzioni anche con il Coime e non si escludono le altre partecipate come la Rap. “Fin da subito abbiamo preso a cuore questa opportunità che viene data ai nostri concittadini – commenta il dirigente di Reset Antonio Pensabene - Si occuperanno della pulizia e della manutenzione del verde. Faranno prima attività manuali e poi spiegheremo loro come funzionano le attrezzature meccaniche. Lavoreranno nelle zone adiacenti alle case circondariali”.

Nel video assessore Antonella Tirrito - Maria Luisa Malato direttrice Pagliarelli- Fabio Prestopino direttore Ucciardone - dirigente Reset Antonio Pensabene

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