Prendere come modello il loro istituto e riproporlo negli altri quartieri della città creando centri di aggregazione e spazi verdi aperti ai giovani e alle iniziative di volontariato. E' questa la richiesta degli alunni del Gonzaga al futuro sindaco di Palermo. Seduti sulle sedie trasparenti dell'auditorium del campus dei gesuiti, i candidati ci sono quasi tutti: Francesca Donato, Fabrizio Ferrandelli, Roberto Lagalla, Ciro Lomonte e Franco Miceli. All'appello manca solo Giuseppe Catalano, il candidato della lista “Forza Palermo”. Rita Barbera, invece, va via poco dopo l'inizio.
“Il politico diventa uomo di Stato quando inizia a pensare alle prossime generazioni invece che alle prossime elezioni”. La celebre frase di Churchill, posta alle spalle dei candidati, diventa presto motivo di contrasto tra Lagalla e Ferrandelli che non perde occasione per pizzicare i rivali.
Dopo un primo giro di presentazioni, a prendere la parola sono gli studenti. Diversi i temi d'interesse portati all'attenzione dei cinque politici in sala: dalla lotta alla mafia al traffico illecito di sostanze stupefacenti.
Si ritorna su argomenti già emersi durante l'incontro organizzato al Garibaldi, come il coinvolgimento dei giovani nella vita politica della città e gli interventi previsti in materia di edilizia scolastica. Si alternano le risposte, sempre nello stesso ordine. Sopra il pianoforte un'iPad avvia il conto alla rovescia. Questa volta i minuti a disposizione dei candidati sono tre.
“A volte si pensa che i ragazzi siano disaffezionati dalla politica - afferma il rettore dell'Istituto, Padre Vitangelo Denora - e in effetti quello che a noi educatori preoccupa è la disaffezione rispetto alle questioni della società e del mondo. Invece proprio oggi i ragazzi ci danno un segnale contrario: vogliono immaginare una città diversa con al centro il bene comune e il futuro delle nuove generazioni”.
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