“Dagli atti in possesso il piano di riequilibrio si presenta quale contenitore di misure in gran parte subordinate ad entrate nuove, al momento non certe, che condizionano di fatto l’intero impianto del medesimo piano”. È una nota inviata dal ministero dell'Interno al Comune di Palermo, dando trenta giorni di tempo per la risposta.
Secondo i consiglieri e candidati sindaco e vicesindaco Fabrizio Ferrandelli e Ugo Forello, quel testo è una bocciatura al piano di riequilibrio approvato nei mesi scorsi da Palazzo delle Aquile. Nel corso di una conferenza stampa Ferrandelli ha incalzato gli altri candidati: "Il Ministero chiede conto e ragione, così è dimostrato che la giunta Orlando si era trovata un piano di fuga fino al 12 giugno, non un piano di riequilibrio. La città non può permettersi di avere ancora una volta continuità con chi ha contribuito allo sfacelo, al quale non possiamo essere che noi a rimediare - ha concluso - La città è stata distrutta da chi ora sostiene Miceli e da chi sostiene Lagalla".
Anche Forello punta il dito contro l'attuale giunta. "Abbiamo ricevuto in seguito a un nostro esposto una comunicazione ufficiale da parte del Ministero dell'Interno che dimostra che Orlando e la sua giunta hanno mentito alla città sapendo di mentire. Hanno falsificato le cifre inserite nel piano di riequilibrio, hanno cercato di aumentare l'addizionale Irpef inutilmente, visto che dagli uffici del Ministero non fanno altro che notare incongruenze. Oggi finisce un'era, con il bollo del Ministero dell'Interno viene certificata la bontà del nostro lavoro".
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