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L'inchiesta per corruzione scuote la maggioranza, Orlando: "Il rimpasto si farà". Arcuri rinuncia

L'inchiesta per corruzione al Comune di Palermo scuote la maggioranza che sostiene Leoluca Orlando. I due consiglieri comunali finiti agli arresti domiciliari sono il capogruppo del Pd Giovanni Lo Cascio, 50 anni, e quello di Italia Viva Sandro Terrani, di 51.

Lo Cascio è presidente della commissione Urbanistica, Lavori pubblici ed Edilizia privata mentre Terrani è componente della Commissione Bilancio.

Sul caso Orlando interviene con una conferenza stampa (nel video un estratto). Entrambi i consiglieri, infatti, fanno parte della maggioranza che sostiene il sindaco che aveva già annunciato per lunedì prossimo un rimpasto della giunta comunale, con l'ufficializzazione delle nomine dei due assessori (per entrambi si tratta di un ritorno in giunta), Sergio Marino ed Emilio Arcuri. Adesso per Lo Cascio e Terrani dovrebbe scattare la sospensione dalla carica. La prefettura, non appena riceverà l'ordinanza cautelare, emetterà il provvedimento.

"Chiediamo il massimo di accertamento su quello che è accaduto - dice Orlando -, ma ribadiamo che le scelte politiche e amministrative non soltanto sono state corrette e giuste ma le rifaremmo domani mattina esattamente le stesse. Perchè, per quanto mi riguarda rispondono, a un interesse pubblico. Gli episodi di corruzione personale vanno colpiti con la massima durezza".

Sul fronte rimpasto nessuno stop. "Ho già chiesto agli uffici di prendere i provvedimenti necessari nei confronti dei dirigenti comunali coinvolti nell'inchiesta. Il rimpasto in giunta andrà avanti".

Ma dopo aver confermato la nomina di Arcuri, così come è possibile ascoltare dalle sue parole, è arrivato il passo indietro dello stesso ex vicesindaco.

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