PALERMO. La candidatura a sindaco di Palermo non era un bluff ma è vero che dalla sua esperienza politica verrà fuori un documentario. A poche ore dalla lite con l'attore Francesco Benigno e dal giallo sulla candidatura-farsa, Ismaele La Vardera, candidato sindaco di Palermo, racconta come sono andate le cose. Ecco ciò che scrive su Facebook, dove pubblica anche un video per dire la sua: "Voglio rassicurare i miei elettori (e anche chi non mi ha votato): la mia candidatura non è stata un bluff. Avrei fatto volentieri il sindaco, ma Orlando Ferrandelli e Forello mi hanno largamente battuto". E ancora: "Durante questi mesi ho documentato la mia campagna elettorale e tutto quel che mi è successo. Che male c'è a rendere trasparente la politica? Per farlo meglio mi sono fatto aiutare da persone con le quali ho collaborato e che mi hanno sostenuto in questi mesi: Davide Parenti (autore delle iene e Claudio Canepari). Subito dopo le elezioni, a risultato ottenuto, ho incontrato tutte le persone coinvolte e ho chiesto loro se fossero disponibili ad entrare nel nostro racconto. Praticamente tutte mi hanno rilasciato il loro consenso tranne uno che stava nella mia lista che non la presa affatto bene e m'ha mandato all'ospedale. Molti prima di me hanno documentato la loro elezione (Macron ad esempio, ma nessuno ha pensato che fosse un bluff la sua candidatura). Sto facendo male a voler raccontare la meravigliosa esperienza che ho fatto negli ultimi mesi?". Intanto l'Ordine dei giornalisti di Sicilia ha convocato "per i prossimi giorni il pubblicista Ismaele La Vardera per ascoltarlo con riferimento alle notizie relative a una presunta strumentalizzazione dell'attività di giornalista nell'ambito della sua candidatura a sindaco di Palermo. Si tratta per il momento di una indagine conoscitiva, svolta per motivi di urgenza dal consiglio e non dal consiglio di disciplina territoriale". E' quanto si legge in una nota dell'Ordine.