PALERMO. «È complicato sostenere che una legge approvata tutta nel meccanismo del voto di fiducia sia una sconfitta del sindacato. Il tema è come si determinano le modalità di governo in questa stagione». Lo ha detto Susanna Camusso ai cronisti in conferenza stampa a Palermo che chiedevano se l'ok al Jobs Act è stata una sconfitta del sindacato. «Siamo fedeli e rispettosi della Costituzione, riconosciamo che il nostro modello di governo - ha aggiunto - dovrebbe essere una repubblica parlamentare. Sappiamo che quello è il luogo dove si determinano le leggi del Paese. Ma esattamente perchè siamo una repubblica democratica, sappiamo che sta nelle nostre forze e nei nostri poteri provare a cambiare le cose e contestare».
La leader della Cgil Susanna Camusso - a Palermo per una conferenza stampa in vista dello sciopero del 12 dicembre, e per partecipare alla tappa conclusiva della carovana della precarietà, organizzata dai giovani dell'Udu e dalla Rete degli studenti - ha aderito all'appello di solidarietà nei confronti del Pm Nino Di Matteo, minacciato dalla mafia, e alla richiesta di potenziare i dispositivi di protezione per il magistrato e per la sua scorta.
«La nostra solidarietà - ha sottolineato - e il nostro appoggio va a quei magistrati, a quei servitori dello Stato onesti e fedeli, come Nino Di Matteo, che nel compiere il loro dovere, nel tentativo di estirpare il cancro mafioso, rischiano ogni giorno la loro vita. La Cgil sarà sempre al loro fianco. È un dovere dello Stato garantire tutte le coperture necessarie e tutte le strumentazioni utili a proteggere il lavoro di Di Matteo e degli uomini della sua scorta».
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