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Concessioni balneari, le imprese chiedono ancora proroghe: "Regole da rivedere"

Mentre la Cna balneari chiede di avviare un confronto con il governo per evitare l'applicazione della cosiddetta direttiva Bolkestein che fissa al 31 dicembre 2o23 la scadenza delle concessioni, anche a Palermo si alza il grido di allarme.

La richiesta di una proroga e di rivedere le regole è arrivata nel corso del convegno "Concessioni demaniali marittime turistico-ricreative e portuali”, promosso dalla cattedra di Diritto amministrativo nell’aula magna Paolo Borsellino del Dipartimento di Scienze politiche e delle relazioni internazionali dell'università di Palermo.

"In Spagna, Croazia, Portogallo, i concessionari hanno concessioni sostanziose, in certi casi anche di 75 anni, dunque lavorano sereni - spiega Gaetano Armao, docente di Diritto amministrativo e promotore del convegno -. Da noi il settore è in subbuglio. Compito dell'università è offrire soluzioni giuridiche, istituzionali ed economiche che possano dare serenità a chi opera in questo ambito".

La complessa tematica delle concessioni demaniali marittime è divenuta di estrema attualità, sia a livello nazionale che regionale siciliano, e ciò per le delicate questioni di diritto europeo ma anche per la rilevanza economica del settore, significativa sopratutto nell’Isola. Non a caso i sindacati dei balneari hano sottolineato la necessità di sospendere il termine di scadenza delle attuali concessioni, fissato al 31 dicembre prossimo dalla legge annuale per il mercato e la concorrenza.

E si sollecita una mappatura delle concessioni che rilevi la disponibilità della "risorsa spiagge" per nuove iniziative imprenditoriali e, nel contempo, garantisca la continuità aziendale per gli attuali titolari di stabilimenti balneari.

"Occorre muoversi su un doppio binario - commenta Alessandro Cilano, presidente Fiba Esercenti Sicilia -, le concessioni che risalgono a un periodo antecedente il 2009, prima che l'Italia recepisse la direttiva Bolkestein, vanno mantenute secondo il principio per cui hanno investito. Ma sicuramente andrebbero cambiate le modalità di utilizzo".

Nel video Gaetano Armao, l'architetto Rosario Lazzaro e Alessandro Cilano.

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