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Porto di Palermo, Monti annuncia: «In arrivo gli 81 milioni per il rifacimento del bacino di carenaggio»

Si è svolta nel nuovo Cruise Terminal del porto di Palermo la Giornata della trasparenza, evento organizzato annualmente da Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia occidentale. Un momento di incontro tra i rappresentati della pubblica amministrazione, oggi chiamata alla sfida più importante: rendere la macchina amministrativa «un orologio dalla doppia cassa di vetro, che espone agli occhi di tutti i propri ingranaggi e il lavoro che viene svolto», come ha sottolineato Salvatore Gravante, segretario generale dell’Adsp del mare della Sicilia occidentale.

«Con questo incontro di oggi abbiamo voluto sottolineare come il verbo fare, mantra degli ultimi anni dell’Autorità di sistema portuale, non venga più visto come un ossimoro rispetto alla parola trasparenza. Noi siamo convinti che l’amministratore pubblico debba avere la responsabilità di fare e lo Stato debba avere il dovere di proteggere coloro che fanno e di metterli in grado di poter fare».

Monti ha poi svelato: «Il 21 dicembre annunceremo l'ottenimento del finanziamento di 81 milioni e l'inizio dei lavori per il rifacimento del bacino di carenaggio di 150 mila tonnellate al Porto di Palermo». Il presidente, che è anche commissario dell'opera, ha raccontato che sono stati necessarie norme presentate in Parlamento per poter modificare lo stanziamento, visto che i soldi venivano spalmati in quindici anni, mentre i lavori sarebbero durati quatto anni.
«Per le modifiche del finanziamento - ha concluso - la burocrazia dei ministeri dell'Economia e delle Infrastrutture ha impiegato un anno e mezzo. Adesso, finalmente, con questo governo la situazione si è sbloccata e il 21 dicembre faremo l'annuncio dell'inizio dei lavori».

Ma la trasparenza, oggi, non rappresenta soltanto la conoscenza del cittadino in merito alle decisioni prese e a come si svolgono i lavori all’interno delle amministrazioni. Deve avere un impatto sulla realtà della comunità, che può diventare parte degli ingranaggi e avere un migliore accesso ai servizi forniti: «Non si può lavorare nella pubblica amministrazione senza il prerequisito della trasparenza, della legalità e della spiegabilità degli atti pubblici - ha sottolineato il sindaco Roberto Lagalla -, è chiaro ed evidente che poi non sarebbe male accoppiare a questo la competenza e una normativa di semplificazione a sostegno della vita dei cittadini e degli operatori». Parole a cui fa eco l’assessore all’urbanistica Maurizio Carta: «L’amministratore pubblico ha l’obbligo di essere trasparente nella quotidianità dei suoi atti. Dobbiamo fare in modo che tutta la macchina funzioni in modo trasparente, che per me significa due cose: che siano tacciabili i procedimenti decisionali, che quindi la macchina amministrativa sia in grado di rendere conto dei processi e delle decisioni che prende, e che ne siano trasparenti gli effetti. Noi dobbiamo essere in grado di sapere e conoscere gli effetti delle nostre azioni i soggetti che coinvolge per capire prima i problemi e risolverli in tempo. Nell’amministrazione comunale questo si è tradotto con il ridisegno dell’organizzazione del Comune per poter essere più coerenti con le deleghe associate ad una filiera completa decisionale. Per l’urbanistica è fondamentale: i disegni della città si fanno con i portatori di interesse e il piano non può essere riservato e chiuso dentro i meandri dell’istituzione pubblica».

Ma quando si parla di rendere la vita del cittadino più semplice, non può essere tralasciato il tema della giustizia, che ormai «è diventata una liturgia che recitano gli addetti ai lavori e dalla quale il cittadino è l’attore meno tutelato - spiega Leonardo Agueci, già procuratore aggiunto di Palermo -. Man mano che le norme diventano difficili e incomprensibili e il percorso sempre più lungo, complesso e faticoso - prosegue Agueci - il cittadino si distacca dalla macchina e si rischia di spingerlo verso un altro tipo di organizzazione».

La mafia, infatti, opera lì dove lo stato non arriva, grazie alla sua struttura parastatale a cui il cittadino può rivolgersi: un fenomeno che va tenuto sotto controllo, costruendo «una strategia comune a tutte le istituzioni - ha spiegato il presidente del tribunale Antonio Balsamo -. È fondamentale ricostruire un rapporto di forte fiducia tra tutta la collettività e gli amministratori pubblici attraverso la trasparenza e altri due fattori di sviluppo: la responsabilità sociale dell’amministrazione e del mondo della giustizia e il contrasto alla corruzione. Specialmente in un momento come questo dove il Pnrr dà grandi opportunità per il nostro Paese: è fondamentale che queste somme non finiscano nelle mani sbagliate».

Sul tema si è soffermato anche il nuovo prefetto, Maria Teresa Cucinotta, al suo primo intervento pubblico: «La legislazione va avanti e si affinano sempre di più gli strumenti che abbiamo a disposizione - ha sottolineato il prefetto -. Grazie all’intervento delle forze dell’ordine e della magistratura saremo pronti perché queste attività vengano svolte a beneficio della collettività e del Sud, che ha quote importanti di questi fondi».

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