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A Palazzo delle Aquile la protesta dei lavoratori dei mercati rionali di Palermo

Confimprese scende in piazza insieme ai lavoratori dei mercati rionali di Palermo. “Siamo tante famiglie qui oggi davanti Palazzo delle Aquile - dice Giuseppe Cavallaro, parte della presidenza di Confimprese ambulanti Palermo - per chiedere di riflettere insieme sulla riapertura dei mercati, fermi adesso per un provvedimento che non ha a che fare con i dati comunicati dall’Asp”.

Le motivazioni della protesta sono da ricercarsi infatti nei cosiddetti "dati ballerini", che, come dice Giovanni Felice, presidente Confimprese Palermo: “Da gennaio a marzo rivelavano un numero di contagi di 17 abitanti su 1000, mentre il 21 marzo parlavano di una media di 4,2 contagiati su 1000 su Palermo, e di 6,7 nelle aree ad alta densità e rischio epidemico. Mentre allora nessun provvedimento è stato preso, perché adesso i mercati chiudono, con i contagi che sono un terzo di quelli di 15 giorni fa?”.

“Chiediamo che il sindaco si pronunci rispetto ai dati forniti dall’Asp e non in base ai suggerimenti e alle pressioni che arrivano dalle altre parti dell’amministrazione - continua il presidente di Confimprese, e aggiunge - credo che chiudere i mercati sia una scorciatoia, perché certo gestirli non è facile. Ma si potrebbe, per esempio, applicare qualche restrizione in più nelle zone ad alto rischio”.

Confimprese e lavoratori protestano però anche per il rinnovo delle autorizzazioni e per la vecchia tassa del suolo pubblico, adesso trasformata in un canone in cui, a detta di Giovanni Felice, si riscontrerebbe un aumento del 70%. “Siamo qua per disperazione - racconta poi Pietro Fava, ambulante- siamo allo stremo”. E Mariangela Sardina, altra commerciante, aggiunge: “ci arrivano le tasse, le cartelle esattoriali, c’è la famiglia da mantenere. Non lavoriamo ma dobbiamo pagare”.

Sugli aumenti arriva la replica dell'assessore comunale alle Attività economiche, Leopoldo Piampiano: "Spiace leggere di dichiarazioni del tutto fuorvianti e prive di qualsiasi fondamento rilasciate da alcuni rappresentanti dei commercianti circa un paventato aumento dei costi per gli ambulanti in seguito all'entrata in vigore del Cup, il Canone Unico che sostituirà alcune imposte comunali. In tutte le sedi ufficiali e in ogni incontro avuto sul tema, gli uffici hanno sempre infatti chiarito che non vi sarà alcun aumento determinato dal Cup, bensì soltanto un cambio nella modalità di pagamento. Questa categoria ha già certamente diversi criticità e sofferenze, come tutto il mondo produttivo e del commercio; sono criticità alle cui soluzioni stiamo lavorando in sinergia anche con le organizzazioni di categoria ma che certamente non saranno risolte spostando l'attenzione su problemi inesistenti".

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