Una targa, a distanza di sessantatré anni dall'abbattimento, per ricordare uno degli episodi più emblematici del «sacco» di Palermo. Così Legambiente ricorda villa Deliella.
Gioiello liberty a Palermo
Progettata da Ernesto Basile nel 1905, gioiello liberty di Palermo, venne abbattuta il 28 novembre del 1959 con l’avallo dell'allora amministrazione comunale, al suo posto doveva edificarsi un altro dei nuovi condomini di dieci e più piani che già costeggiavano la via Libertà. Gli articoli di stampa, l'indignazione e le denunce di alcuni portarono alle dimissioni dei progettisti e fecero sì che sull'area non si edificasse alcun edificio.
Non fu realizzato neanche il progetto - alla fine degli anni '80 - dell'architetto Mario Botta, che riguardava la realizzazione di uno spazio multimediale per l'arte contemporanea proprio lì dove sorgeva il villino. Lo spazio venne trasformato - invece che in un giardino come richiesto da molti - in un grande autolavaggio all'aperto, occultando i pochi resti degli scantinati della Villa.
Oggi, ai resti di cancellata originali in ferro battuto decorato, si affiancano le inferriate gialle, residuo dell’ex autolavaggio, sequestrato nel 2018 dai nuclei di tutela del patrimonio artistico e di protezione ambientale della polizia municipale perché abusivo.
Il progetto del Museo regionale del liberty
In cantiere, dal dicembre 2019, il progetto di farne il Museo regionale del liberty, con un investimento da parte della Regione pari a 3 milioni di euro. L’Ordine degli ingegneri di Palermo aveva persino organizzato un workshop, con la partecipazione di ingegneri, architetti, urbanisti, tra cui anche Mario Cucinella, con l'obiettivo di creare le ipotesi progettuali sul recupero dell'area. Non una riproduzione dell'ex villa andata distrutta ma un edificio nuovo, adibito a spazio museale e finalizzato alla valorizzazione del liberty, introdotto da una grande area verde.
Ad aprile 2021 la delibera della giunta di governo aveva dato il via alle operazioni preliminari, ma ad oggi l'area appartiene ancora ai vecchi proprietari. Un plastico - prestato per l’occasione dal dipartimento di Architettura dell'università di Palermo - ricorda a passanti e studenti com’era bella la villa, un tempo.
Nel video le interviste a Gianfranco Zanna presidente di Legambiente Sicilia e a Ettore Sessa, docente di Storia dell'architettura dell'università degli studi di Palermo.
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