È arrivata la mostra «La città aurea»: abiti, arredi e accessori che raccontano come eravamo cento anni fa. Le porte dell’Albergo delle povere si aprono alla città, ospitando il percorso espositivo organizzato dalla Regione Siciliana e curata dalla Soprintendenza dei Beni culturali.
La manifestazione è l’ultima tappa di un ciclo, partito nel 2019 a Catania, che ha toccato le 9 maggiori città siciliane per approdare nel capoluogo come ultima tappa, restando aperta dal martedì al sabato dalle 9 alle 18 fino al 25 gennaio. Qui, l’esposizione si compone di due momenti: il primo in cui l’esposizione architettonica ospita anche le espressioni più importanti delle altre città, il secondo, invece, che mostra nuovi preziosi elementi che attengono all’arredo del tempo alla moda e al costume.
«La realizzazione è stata possibile anche grazie alla collaborazione di tre importanti collezionisti - spiega la soprintendente Selima Giuliano - come Raffaello Piraino, che ci ha prestato gli abiti, e il proprietario di Casa Savona, Ernesto Savona, appartamento gioiello dell’art déco, e Poste italiane, che hanno ricreato gli ambienti e il design interno degli anni 20’ e 30’». In quegli anni Palermo vide il boom dei grandi edifici pubblici, come l’edilizia scolastica, militare e urbanistica: «C’è un focus particolare su questo connubio - prosegue la soprintendente - tra l’architettura esterna e il design interno che si sposavano perfettamente - esempio principale è il palazzo delle Poste».
Presente alla mostra anche l’assessore comunale al Patrimonio, Andrea Mineo, che ha portato i saluti istituzionali anche da parte del sindaco: «È una mostra che ci fa riflettere sul passato - ha detto l’assessore -, ma proiettandoci sul futuro. Gli anni 30’ sono stati un periodo di grande sperimentazione, con un confronto tra due culture, una dogmatica di regime e un’altra con una tendenza europea. Questi anni sono stati utili perché sono state tracciate delle linee guida e hanno istituzionalizzato quella che ancora oggi è la normativa guida per il governo del territorio. Un percorso ancora oggi attuale».
A margine, si sono espressi anche il presidente Renato Schifani, per il quale «è stato un grande lavoro di ricerca portato vanti da diversi attori istituzionali, tra i quali Poste Italiane, ma ampio merito va alle soprintendenze culturali della nostra Isola, a partire da Palermo che ha realizzato il progetto», e l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Elvira Amata: «Si conclude un progetto interessante attraverso cui l’assessorato ha esaminato a fondo un particolare periodo ricco di fermenti culturali e di interventi costruttivi realizzati in un’atmosfera di grande rinascita e di intesa produzione».
«Con grande soddisfazione – ha dichiarato stamani Arianna La Sala, building manager Area Immobiliare Sicilia - Poste Italiane ha collaborato con la Soprintendenza ai Beni Culturali per l’allestimento di questo splendido spazio espositivo. Grazie alla sinergia e allo sforzo di tutti, siamo orgogliosi di rendere fruibili ai cittadini che verranno a visitare la mostra alcuni dei tesori custoditi nel nostro palazzo storico di via Roma, un modo per confermare il legame indissolubile tra il patrimonio architettonico e artistico dell’Azienda e la storia del Paese».
Nel video le dichiarazioni dell'assessore regionale Elvira Amata, della soprintendente Selima Giuliano e dell'assessore comunale Andrea Mineo
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